Non se lo aspettava Cristian, aveva espresso questo desiderio a più di una persona ma uno ci è riuscito. Un amico del papà Cosimo, collega di lavoro alla Ferrarelle di Riardo.
“Cristian , preparti che tra qualche giorno andremo a Trigoria, nei pressi di Roma e trascorreremo una giornata con tutta la squadra della Roma”. Questo più o meno il tono della telefonata e dopo qualche giorno, partenza molto presto al mattino. Papà e mamma hanno caricato in macchina tutto l’occorrente, carrozzina compresa, per trascorrere una giornata fuori casa. E’ inutile dire che Cristian non aveva chiuso occhi tutta la notte, stava per vivere un momento importantissimo, incontrare da vicino i calciatori della squadra del cuore, la Roma.
Appena giunti a Roma, verso le 10 del mattino, si sono recati a Trigoria, all’ingresso dell’impianto di proprietà dell’A.S. Calcio Roma, dove c’era già qualcuno ad aspettarli. All’ingresso il portiere ha guardato in macchina e poi, rivolto a Cristian, ha detto “Tu sei il ragazzo di Teano che stanno aspettando?” e con il telecomando ha aperto il cancello dell’ottimo impianto di Trigoria, un complesso molto importante composto da almeno tre palazzine, una piscina enorme, campi di calcio regolamentari e piccoli campetti per gli allenamenti, tanto verde, curato a puntino, aiuole di fiori bellissimi, un bel bar, una sala per la esposizione dei trofei della Roma, il ristorante e gli uffici.
Cristian guardava tutto e tutti con grande curiosità ma anche con tanta emozione. Il papà se n’è accorto ed allora si sono appartati per qualche minuto per la fase terapeutica.
Verso le undici sono cominciati ad arrivare i calciatori per l’allenamento della mattina. Il primo che è passato a salutarlo è stato l’allenatore Montella che lo ha invitato a farsi una foto, poi Perrotta, e poi ancora Vucinic che non aveva con sé una maglietta da regalargli ma dopo la foto, ha promesso che gliel’avrebbe mandata- E così è stato. Sono poi arrivati alla spicciolata Menez, Pizarro, Riise,Brighi ma il suo cuore ha cominciato a battere più forte soprattutto quando ha visto arrivare il suo idolo Francesco Totti. Cristian lo guardava ammirato ma anche dubbioso, pensava:”Ma è vero quello che sto vivendo o è solo un bel sogno?” Ci ha pensato lo stesso Totti a farlo tornare alla realtà perché ha tirato fuori dalla sua sacca per l’allenamento una maglietta con il numero 10 e la scritta Totti, poi ha scritto con il pennarello l’autografo e l’ha regalata a Cristian. Un dirigente della Roma lo ha poi accompagnato nella sala dei trofei ed ha descritto a Cristian a quali tornei si riferivano tutti quei trofei esposti in quelle grandi vetrine.
Quando i calciatori erano ormai tutti sul campo di allenamento, Cristian accompagnato dal papà, dalla mamma e dall’amico di famiglia, ha preso posto ai bordi del campo per assistere all’intero allenamento.
Al termine del faticoso allenamento, mentre si dirigevano negli spogliatori, i calciatori sono passati davanti a Cristian e lo hanno salutato con un affettuoso saluto della mano.
La piccola comitiva teanese è stata invitata poi a pranzo dalla Società Calcio Roma, il pranzo che ha concluso l’avventura romana di Cristian.
Almeno questa volta è andato a Roma non per essere sottoposto a visite e cure ma per trascorrere una giornata indimenticabile, con la squadra del cuore e con i campioni che ha sempre ammirato attraverso i giornali e la televisione.
Una giornata indimenticabile, una giornata che neanche i genitori dimenticheranno tanto facilmente perché, e sono le loro stesse parole: “ In questi ultimi anni non abbiamo mai visto Cristian così felice come quel giorno”.
Bene, abbiamo descritto una bella pagina di solidarietà (quella dei calciatori della Roma) di amicizia (quella dell’amico del papà Cosimo che ha organizzato l’incontro) e di amore (quella dei genitori che ormai vivono solo per rendere meno difficile la difficile vita di Cristian).
A.G.