….San Dino Apostolo ai Teanesi, appena del 16 aprile u.s., si evincono cose straordinarie, avvenimenti epocali, visioni celestiali, felicità edeniche. Apprendiamo così che a Teano “in 24 ore si esegue un tampone, alla 25esima ora si inizia la terapia domiciliare, al quinto giorno il paziente è dichiarato guarito, dal tampone, ma anche da un servizio di diagnosi radio ecografica domiciliare gratuita! Questo è il “modello Teano”! “(sic). In cinque giorni, a Teano, si guarisce dalla infezione da coronavirus! Sì, quella stessa infezione che ha provocato finora centinaia di migliaia di morti in tutto il mondo, a Teano, grazie al modello messo velocemente e sapientemente in atto dal nostro Sindaco, guarisce al quinto giorno. E quale farmaco miracoloso, simile alla panacea universale, derivato forse dalla pietra filosofale, sarà mai stato somministrato ai pazienti fortunati per essere nati a Teano? Che si tratti forse del Plaquenil, un vecchio farmaco per la cura dell’artrite, il cui effetto sulla stessa, come da posologia medica scritta nel bugiardino, comincia ad evidenziarsi solo dopo tre mesi di assunzione ed a dosi crescenti? Grandezza di Dio! E pensare che le migliaia di morti di Milano e di Bergamo, poverini l’avessero saputo, anziché continuare a sorbire l’aperitivo in piazza Duomo o in Via Monte Napoleone, potevano venire a Teano a scoprire il suo modello. Sicuramente gli sarebbe passata quella infezione che lassù continuavano a considerare un ”semplice raffreddore”. (Sic).
Non bastassero le lettere quotidiane, l’Apostolo si è materializzato sul video in un Tg nazionale, probabilmente per intercessione di qualche cittadino dichiarato emerito tempo fa dallo stesso apostolo, ed ha ribadito i concetti su esposti via etere, cadendo in uno svarione, affermando o lasciando affermare che a Teano non c’era stato alcun caso di contagio; ahimè, cosa smentita dal bollettino regionale che ne riporta cinque di cui uno mortale. Può succedere: anche Trump e Johnson hanno minimizzato le cose; tra grandi potrebbe essere un comportamento usuale.
A Teano, allora, terapia domiciliare per tutti e “riconversione dell’ospedale” per quelli che, perché residenti altrove, non hanno avuto modo di sottoporsi a quella terapia ed hanno combattuto col virus per giorni e giorni e che ora potranno venire qui a godersi la quarantena nel nostro “pio nosocomio”, come recita una lapide apposta nel suo ingresso. E che poi, ovviamente, diventerà un “piccolo Monaldi” (sic) , ospedale ad alta specializzazione! A Teano? Ma possiamo crederci?
Saranno contenti i Medici di base, bistrattati e mortificati dal nostro in un’altra precedente lettera, e tacitamente acquiescenti ad ogni insulto che, calpestando ogni etica professionale, andava molto vicino agli estremi per un deferimento dell’autore all’Ordine dei Medici.
In altra lettera precedente, credo la 450esima, il nostro biasimava il comportamento della classe politica locale, inconcludente ed ignava, che mandava tranquillamente a quel paese (per esprimerci con concetti perbene) in un “vocale” che gira su facebook.
Solo qualche banale considerazione e ridimensionamento: Milano ha una superficie di 181,67 km quadrati con una popolazione di 1.390.434 abitanti ed una densità di 7653 abitanti per chilometro quadrato; Teano ha una superficie di 88 km quadrati, una popolazione di 13.000 abitanti ed una densità di 147 abitanti per chilometro quadrato. Il che vuol dire che, essendo un chilometro quadrato formato da un milione di metri quadrati, ogni teanese gode di uno spazio di 6.802 metri quadri, mentre un milanese ne ha 130. Cioè noi, nei fatti, abbiamo una naturale “distanza sociale” 52 volte superiore a quella che può avere un milanese. Devo aggiungere altro?
E allora, mio caro Apostolo Dino, delle prossime ottomilaseicentoventicinque lettere, per favore, inviane anche qualcuna ai Corinti, agli Efesini, agli Alessandrini e pure ai Laodicesi, ma lasciaci tranquilli almeno per qualche giorno.
Che ti costa? Ormai hai raggiunto l’apice della santità; le tue pie donne si strappano le vesti per leggere i tuoi incalzanti notiziari e per glorificarti ad ogni piè sospinto. Ti manca, forse solo la Trasfigurazione, e poi, tra mille e mille anni, ascenderai al cielo.
Non volermene. Un uomo pubblico deve sentirsi dire anche queste cose, per migliorarsi, e non per odiare chi gliele dice.
Claudio Gliottone