(TARAWA, KIRIBATI) Dopo tante notizie brutte sugli squali, ecco una piacevole eccezione. Non ci credete? Provate a chiederlo al poliziotto Toakai Teitoi, sopravvissuto dopo 106 giorni alla deriva in mare, nel Pacifico, che ha trovato la via della salvezza grazie all’aiuto di uno squalo, il quale lo ha condotto alla nave che lo ha recuperato. L’uomo era in viaggio con il cognato per ritornare l’isola natale di Maiana. Erano partiti da Tarawa, capitale dell’isola del Pacifico Centrale Kiribati, lo scorso 27 maggio. Incautamente, avevano deciso di andare a pesca ma si erano addormentati. Al risveglio, si sono ritrovati in alto mare privi di carburante e di acqua. Il cognato dell’uomo, Falaile, ha perso la vita in mare e li è stato sepolto.
Teitoi , la mattina dell’ 11 settembre credeva di fare la sua stessa fine ma per mano di uno squalo. Si è reso conto che il pesce lungo sei piedi girava in circolo intorno allo scafo, colpendolo con la testa e credeva di finire tra le sue fauci.
In realtà, a differenza di quanto tutti noi possiamo credere e pensare, l’animale lo stava guidando verso una barca da pesca. Alzando gli occhi Teitoi ha infatti visto la poppa della barcaMarshalls 203 e l’equipaggio che lo guardava con i binocoli. Arrivato a bordo, il primo pensiero è stato una sigaretta! L’uomo, dopo qualche giorno, è giunto a Majuro, e ha poi preso l’aereo per tornare all’isola natìa. Con la solenne promessa di non mettere più piede in barca. GLi animali hanno una rara sensibilità. Lo squalo ha avuto pietà di un comune mortale. Quanti mortali avrebbero avuto pietà di uno squalo. Inutile, sono superiori a noi in tutto.
W gli animali!