Ho atteso in disparte, prima di lasciarmi andare ad una riflessione sul tema delle Operatrici Socio Assistenziali e Sanitarie, perché ritengo che il lavoro delle persone meriti rispetto e, soprattutto, perché speravo che la situazione potesse risolversi nel migliore dei modi. Purtroppo, dalle notizie che mi sono pervenute, ho appreso con rammarico che le proteste delle operatrici escluse dal servizio di trasporto e assistenza scolastica ai disabili non sono servite a nulla, così come vani sono stati gli incontri con il Sindaco e i responsabili del servizio.
Ora, a prescindere dalle varie opinioni che si possono esprimere sull’argomento, la verità è che nessuno ha mosso un dito affinché le lavoratrici in questione, che hanno svolto per anni le loro mansioni con dedizione e professionalità, fossero reintegrate nel servizio assistenziale scolastico; e, come se non bastasse, nessuno ha saputo fornire le dovute spiegazioni sulle ragioni che hanno portato ad un simile epilogo. Certo, i più maliziosi potrebbero ritenere che si è voluto procedere ad una vera e propria epurazione politica, visto che quasi tutte, se non tutte, le operatrici escluse dal servizio hanno sostenuto, più o meno apertamente, schieramenti diversi da quello dall’attuale amministrazione (emblematico, ad esempio, è il caso di una delle operatrici che era addirittura candidata in un’altra lista). Tuttavia, non credo alla "teoria dei maliziosi", né è mia intenzione speculare su una vicenda tanto delicata, ma non posso non muovere qualche censura a coloro i quali avevano l’obbligo morale di tutelare il lavoro e la dignità di oneste cittadine. In effetti, ci si chiede perché, nonostante quest’anno siano aumentati i ragazzi disabili bisognosi di assistenza, il numero delle operatrici coinvolte nel servizio è stato dimezzato, con il relativo aumento del numero di ore a carico delle colleghe che sono state confermate? Non era forse più giusto, specie in un periodo di difficoltà economica come questo, confermare tutte le operatrici del settore riducendo il numero di ore a carico di ognuna di esse? Solitamente, il buon padre di famiglia, quando i viveri scarseggiano, riduce la porzione di tutti, ma sicuramente non lascia digiuni alcuni dei suoi figli a vantaggio solo di altri. Sicuramente i nostri amministratori obietteranno che l’individuazione degli operatori compete esclusivamente al Consorzio che gestisce il servizio, ma questa è una giustificazione banale e pretestuosa e non risolve in alcun modo il problema, che andava gestito sicuramente e soprattutto a livello politico.
Resta il dato di fatto che, senza alcuna apparente giustificazione, sono state "scaricate" delle oneste lavoratrici in favore di altre (altrettanto meritevoli), quando si poteva tranquillamente concordare una soluzione che accontentasse un po’ tutti. E sono certo che anche le operatrici che sono state confermate per il servizio in questione avrebbero volentieri rinunciato ad un maggiore profitto per mero spirito di solidarietà nei confronti delle loro colleghe. Spero, anzi sono certo, che l’amministrazione voglia farsi carico di questa problematica e cercare di risolvere, quanto prima, una spiacevole situazione che merita priorità assoluta perché riguarda il lavoro di oneste cittadine teanesi.
Giovanni Scoglio