Roma, 18 ago. (Adnkronos) – Ecco il testo della lettera inviata al presidente del Consiglio dei Ministri dal presidente emerito della Repubblica, Francesco Cossiga, e resa nota stasera dopo quelle divulgate ieri e indirizzate al Presidente della Repubblica, del Senato e della Camera.
Fonti di Palazzo Chigi chiariscono che ”non c’è nessun mistero” in merito al fatto che l’epistola sia stata resa nota adesso.
La lettera contiene infatti disposizioni sulle ultime volontà relative alle esequie.
”Nel mio testamento –si legge nella lettera di Cossiga al presidente del Consiglio– ho disposto che le mie esequie abbiano carattere del tutto privato con esclusione, in quella sede, di ogni pubblica onoranza e senza partecipazione di alcuna Pubblica Autorità”.
”Qualora dopo il mio seppellimento – si legge ancora – Le autorità competenti dello Stato decidessero una qualche forma di onoranza pubblica, che peraltro io riterrei più opportuno non avesse luogo, è mio desiderio: che in essa trovi posto un momento religioso, secondo i riti della Santa Chiesa Cattolica; che il catafalco sia ornato dalla bandiera italiana e da quella tradizionale sarda; che nella rappresentanza armata siano compresi, per l’Esercito elementi dei Granatieri di Sardegna, per la Marina elementi dei ComSubin, per l’Arma dei Carabinieri e per la Polizia di Stato elementi rispettivamente del Gis e di Noc, corpi da me fondati”.
”Sarebbe inoltre mio desiderio -prosegue la lettera- che alle eventuali cerimonie fossero invitati il Presidente della Regione della Sardegna, il Presidente del Consiglio Regionale Sardo, nonché i Sindaci di Sassari, Chiaromonti, Bonorva e Siligo”. ”Ho dispensato, salvo loro diversa decisione, i miei familiari -si legge- dal partecipare a queste onoranze e prego Lei, il Presidente del Senato della Repubblica e qualunque altra autorità di non volere fare premura alcuna ancor che certamente cortese, nei loro confronti”.