Le versioni del vicino d’ombrellone sono molteplici. Nella maggior parte dei casi, trattasi di persone che come voi, sono venuti al mare per rilassarsi. Fare un bagno, prendere il sole e magari leggere un libro o farsi una pennichella accarezzati dalla brezza marina. Parlare del più e del meno, e gustarsi una granita al limone. Ma i vicini d’ombrellone, sono come i parenti: non si scelgono! E talvolta, possono essere un vero incubo.
"Enzoooooo, Pinooooooo, Giuliaaaaaaaa, Titinaaaaaaaaaaaaa, ascite aint’allacqua! Tenite ncuorp’ ancora a frittata e mulignane" e poi, credendo di esprimersi in italiano "non avete ancora alliggerito"! Tutto, urlando dall’ombrellone in quarta fila, verso i propri pargoli che subito dopo pranzo, si sono rituffati in acqua. La vostra vicina, è una gentile signora sulla quarantina, con i capelli biondo artificiale e stazza modello bombola da 120 kg. Rigorosamente con costume bikini leopardato, che a stento trattiene il suo adipe, con un livello di abbronzatura che varia dallo scottato al bruciato. Mentre voi tentate di leggere in santa pace il vostro libro, lei per "attaccar bottone", si lascia andare confidandovi che quella tintarella in verità è frutto delle lampade che ha fatto durante tutto l’inverno: "Sapete com’è, io almeno una volta alla semmana, mi faccio l’integrale, osinnò quando venco al mare sono una mozzarella". Ovviamente l’italiano, per lei, è soltanto un lontano ricordo.
Voi siete andati in spiaggia con la vostra famiglia: moglie, intenta a prendere il sole e figli che si divertono a giocare con la sabbia, tra un castello ed una pista di biglie. Un ombrellone e due lettini. La sacca con i giochi dei bambini, quella con i teli, ed una borsa frigo con i panini, l’acqua ed i succhi di frutta per i piccini. In tutto siete in quattro. Una famiglia normale, come tante altre. Loro, invece, arrivano in branco: marito, moglie, quattro figli, la nonna e l’immancabile zia zitella. Un ombrellone, tre lettini, due sdraio ed una sedia da regista! Praticamente vi sono addosso. All’ingresso, il gestore del lido, ha provato timidamente a spiegare che sarebbe stato più opportuno prendere almeno due ombrelloni. Ma la risposta, di quella che di li a breve diventerà il vostro incubo, è stata secca e categorica: "eeeeeeeeeehh, due omprelloni ? Chell’ ‘e criature stann’ ‘ntall’acqua tutto ‘a jurnata. Mammà e zizì, sanna fà ‘e passiate, e maritmo va tta jurnata ‘ngoppe e scogl’ a piscà. Sott’omprellone, ‘nce stong’ sule io! Sapite cca vulite fa? Chell’i ddoie seggie ‘a sdraio, e putite pure luà."
Quando arriva l’ora di pranzo, vi rendete conto che non esistono limiti alla follia. Per preparare tutta quella roba, "le donne di casa" si sono svegliate alle quattro !!! Palle di riso, frittata di spaghetti, crocchette, lasagna e parmigiana. Panini con la "cutaletta", tarallucci "nzogne e pepe" e frutta a volontà. Da bere, birre congelate, coca cola ed aranciate "pe ‘e piccirille". Mentre voi vi accingete a mordere il vostro misero panino, Lei, la matrona con fare sicuro, si volge verso di voi ed esclama"Favorite".
Quando arriva il momento di andare via, non vedete l’ora. Loro, hanno appena finito di mangiare, e stanno per passare al caffè. I vostri bambini, diligentemente, hanno già raccolto tutti i loro giochi e la mamma ha provveduto a vestirli. Mentre lanciate un ultimo sguardo in giro per verificare di non aver dimenticato nulla, la nobildonna stesa al sole, alza appena la testa,e rivolta verso il mare starnazza: "Enzoooooo, Pinooooooo, Giuliaaaaaaaa, Titinaaaaaaaaaaaaa, ‘o mprellone affiac ‘o nuostre se sta llibberann’. Veniteve a stennere ngoppe ‘e lettine. Asciuttateve, cca se fatt’ora".
Buone vacanze!
Luciano Passariello