Dottore, finalmente riusciamo a prenderci questo famoso caffè. La promessa risale ad oltre un mese fa quando il suo nome già cominciava a circolare. Ora quindi possiamo avviare questa intervista: anche lei preferisce che le lasci le domande scritte o possiamo procedere, a fiducia?
Io non conosco altri linguaggi se non quello della spontaneità, le dico le stesse cose che scriverei, quindi possiamo procedere.
– Cos’è che ha fatto scattare la famosa molla?
Ad un certo punto si avverte il desiderio di prodigarsi per gli interessi comuni. Credo cha la crescita umana passi proprio attraverso l’impegno civile. In generale poi credo che la maturità di una comunità, sia essa nazionale o cittadina,è proporzionale al numero di persone che sentono viva tale esigenza.
– Quali sono state le maggiori difficoltà che ha dovuto superare?
Qualunque nuova esperienza crea all’inizio più di un momento di riflessione circa gli sforzi richiesti e le possibilità di essere all’altezza. Ho impegni di natura professionale e di natura familiare che senz’altro concilierò con un fattivo impegno amministrativo. Chi mi conosce sa che ho saputo superare difficoltà di gran lunga maggiori nella mia vita.
– In una situazione di grave emergenza in cui si trova la nostra città, non poteva essere fatto uno sforzo di umiltà , a scapito delle ambizioni personali, magari con l’unione di almeno due liste e fare una lista con tasso qualitativo medio più elevato dell’attuale?
Sono convinto di presentare una lista formata da uomini e donne che non hanno ambizioni personali, ma solo spirito di sacrifico. Credo poi che il sale della democrazia sia anche la competizione e con essa la possibilità offerta a tutti di concorrere. Vediamola così: in questo momento è fortemente sentita l’esigenza di partecipazione. Se fosse necessario un curriculum, chiunque non abbia già esperienze specifiche sarebbe tagliato fuori.
– La sua allora è una lista di ispirazione di centro destra o centro sinistra. Le voci si accavallano e le interpretazioni si sprecano.
La mia lista non è di alcuna ispirazione, coloro che hanno deciso di partire con me in questa avventura sanno che, pur rispettando le loro appartenenze o i loro ideali politici, non permetterò di portare all’interno della maggioranza elementi di divisione. Si dovrà lavorare solo ed esclusivamente per il “partito della nostra città”. Naturalmente al di fuori del Comune ognuno sarà libero di professare le sue idee o di votare il partito politico che più gli piace.
– Come la mettiamo con alcuni candidati che ricoprono ruoli ufficiali nell’ambito dei rispettivi partiti di appartenenza?
Queste persone sanno che prima di firmare l’adesione alla mia lista dovranno dimostrare di esser disponibili a rinunciare ad incarichi di partito e si impegneranno a rimanere compatti durante l’intero arco della legislatura. Comunque io non considero un “peccato” quello di rivestire cariche di partito. Avverto solo la sensibilità di far convivere al meglio le varie anime che si troveranno riunite attorno a questo progetto concreto di amministrazione della Città.
– Ho l’impressione che lei mi stia snobbando. Mi da risposte telegrafiche.
In realtà mi sembrava di aver preso più spazio di quello concessomi. Io di professione faccio il veterinario. Sono abituato ad operare più che parlare. E’ prevalente nella mia attività l’agire, interventi essenziali, quelli necessari per arrivare alla soluzione del problema che sto affrontando. E poi non sono esperto di linguaggio politico non vorrei perciò involontariamente esser frainteso per una parola detta in più. Quindi preferisco dirne qualcuna in meno.
– E’ sicuro che poi il suo potenziale elettore capirà il suo messaggio?
Oggi sono gli elettori che affidano a me i loro messaggi, perché ho già fatto intendere che sarò io a comprendere da loro quali siano le priorità e in che modo io possa aiutarli a recuperare fiducia nella istituzione comunale. Io vorrò stare al loro servizio e credo che per essere buon sindaco dovrò essere soprattutto buon ascoltatore.
– Ci può anticipare il suo programma?
Ho appena concluso gli incontri per completare la lista dei candidati al consiglio comunale. Pur avendo già una bozza abbastanza completa di quello che vorrei realizzare (le confesso che gran parte delle cose le ho appuntate nel mio ambulatorio ascoltando proprio le persone che mi parlavano dei vari problemi, quelli della gente comune si intende), mi sembra corretto che io lo condivida prima con i candidati e poi, dopo aver raccolto anche i loro suggerimenti, lo renderemo pubblico in una presentazione ufficiale.
– Come stiamo a quota rosa?
Egregiamente. Ritengo che per quanto mi riguarda non ha rappresentato assolutamente un obbligo da rispettare ma le risorse disponibili sono più del numero fissato dalla legge e tutte di grande valore, veramente un valore aggiunto notevole. Sono convinto che l’apprezzamento sarà generale.
– Dimenticavo di farle la domanda più insidiosa: Dalle voci che ho raccolto in giro sembra che nella sua lista ci siano persone che hanno già amministrato questa città. Non teme l’effetto talebano?
Non ho la presunzione di stabilire chi siano i buoni e chi i cattivi, quelli capaci e quelli incapaci. Per quanto mi riguarda conta molto la conoscenza diretta che ho delle singole posizioni. Tutti con me potranno avere l’occasione per dimostrare di essere all’altezza. Credo però che la nostra Città oggi abbia bisogno soprattutto di essere pacificata da troppe divisioni e contrasti che l’hanno finora lacerata.
Garbatamente, come è nel suo stile, ci fa capire che notizie sulla lista, seppure completa, non ne vorrebbe dare per rispettare la giusta tempistica ma che forse, già alla fine della prossima settimana si potranno conoscere i compagni che lo affiancheranno in questa difficile ma affascinante avventura.
Figueras