IMPREVISTO AMORE
In una calda notte di luglio una luna assonnata solcava solenne il cielo d’indaco, illuminando selvaggi monti ricoperti di abeti secolari. Tra alcune ore l’orizzonte sarebbe passato dall’indaco al turchese. Il sole si sarebbe affacciato alla linea sottile dell’orizzonte, rinato nel nuovo giorno bianco-argento dal grande mistero dell’aldilà della notte. La belle Luane dormiva nel grande letto. Il suo morbido corpo sussultava carezzato dai pallidi raggi della luna. Che sognava la belle Luane? A noi lo ha narrato una farfalla venuta dal paese dei girasoli. • La belle Luane sognava di partecipare a un ballo di gala avvinghiata, pallida medusa di mezzanotte a un volteggiante cicisbeo che somigliava a Orlando Bloom, l’ elfo del “ Signore degli anelli ”. La passione può comunque recare in sé tanta tenerezza da essere simile al sentimento dell’amore come le lacrime lo sono all’acqua salata del mare.
In contemporanea, intanto, nel grande seminario, dove i raggi lunari non potevano filtrare, perché occultati da pesanti tende, dom Luiz, bella speranza del clero locale ruminava su un ciclopico trattato di teologia morale sul quale trascorreva poco allegramente le sue notti insonni alla luce tremolante di un candelone liturgico che gocciolava cera bollente, bollente come gli incoffessabili desideri segreti del giovane. Amava Dio, ma non disdegnava, in cuor suo, pimpanti avventure con belle giovani. Gli piaceva la belle Luane, ma fingeva diplomatica indifferenza. Possedeva oltretutto la bella prerogativa di considerare che la vita non è solo infelicità e buio. Spesso almanaccava tra sé e sé :”Se parlo poco è perché il mio silenzio non mi infastidisce. Mi piace star seduto al tuo lato , ascoltare quello che dici, o appena percepire il tuo respiro. La tua presenza senza parole mi basta. Delle parole spesso dubito! Posso dubitare se dici che mi ami , ma ci crederò se mi abbraccerai”.
Un bel giorno, a bordo della sua rombante motocicletta rosso fiamma la seducente farfallona investì il pretino e la sua nera sottana, provvista di un interminabile strascico, una delle tante eccentricità del promettente ecclesiastico. Caso o fortuna? Dom Luiz si rialzò rapido, riaggiustando alla meglio la sua adorata sottana, costata una bella somma, frutto di disperati risparmi. La belle Luane lo folgorò coi suoi occhioni blu mare, sparandogli un obliquo sorriso. Il malcapitato levò gli occhi al cielo in una muta preghiera e, detto fatto, mollò alla giovane donna una sberla da levare il fiato a un ippopotamo. La biondona con una guancia rosso- bordeaux non pianse, non svenne, non urlò. Si avvicinò all’inebetito pretino e gli stampò un umido bacio sulle sottili labbra . Come un atto, un evento può cambiare il corso delle cose! I due si persero l’una negli occhi dell’altro, una scintilla partì fulminea come freccia. Il pretino, fulminato, in senso inverso, come Saulo sulla via di Damasco, si sbarazzò fulmineo del pretesco indumento, la bella Luane, più lesta perché aveva ben poco da togliersi, si sbucciò come una banana, ed entrambi biblicamente nudi, mano nella mano, corsero ridendo, dileguandosi col vento della sera.
Non se ne seppe più niente.
Perciò prendi la vita come un tango e vivila con forza, armonia, ritmo, intreccio, precisione, passione, sensualità. E’ restata ormai solo questa fugace orma nei manoscritti dell’immenso monastero dove invecchio paziente, in attesa di perdermi finalmente nella perfetta Luce dell’eternità. Che S. Paride , Padre della nostra Chiesa, guidi noi e loro sul sentiero della fede, della speranza e dell’amore.
G.De Monaco