“Voglio ricordarti com’ eri, pensare che ancora vivi, che come allora
mi ascolti e che ancora sorridi”
NOMADI , canzone per un’amica.
Il 23 agosto 2009 nella sua dimora patrizia di via Nicola Gigli,
intorno alle ore 20 fu rono rinvenute le spoglie mortali di Guido,
già defunto da alcuni giorni in circostanze “curiose”.Mi piace
dedicargli con l’affetto che l’Oscura Signora mai ha cancellato i
prologhi a un libro da Lui molto amato, a cui si dedicò con eroico
furore e che mai ebbe la ventura di una pubblicazione.
La presente monografia ci fu commissionata nel 1995 da fra’ Nunzio
da Pompei , per l’ostensione nel santuario di una reliquia di S.
Anto-nio proveniente da Padova. Poi per circostanze inesplicabili non
se ne fece più niente. Nel 2000, anno giubilare, il frate ritornò alla
carica e ne stendemmo un’altra versione provvisoria, attualizzata, ma
nulla fu pubblicato per altrettanti inesplicati motivi. Il francescano
fu poi trasferito in altri conventi e il lavoro dormì il sonno dei
giusti. Guido si era attivato recentemente per farlo pubblicare da
non mi ricordo chi editore. Infeli-cemente in una torrida notte di
agosto del 2009 Guido si trasferì all’altro mondo, repentinamente,
inesplicabilmente , tragicamente.
Lo scritto necessitava di ulteriori controlli e correzioni che,
scoraggiati, mai facemmo. Ora mi pare il caso di rivederlo da solo e
sfrondarlo da pleonastiche ridondanze, orfano di uno straordinario
amico e sodale e per onorarne la memoria e per dotare, dandolo alle
stampe, i devoti frequentatori del santuario, nonché i cultori della
materia di uno strumento piuttosto agile e di non complessa
leggibilità. Era l’espressa volontà del defunto coautore.
Giulio De Monaco
AL LETTORE
Il santuario di S. Antonio è caro al cuore dei Teanesi più d’ogni
altra chiesa della città e la devozione al Santo è animata da tale
fervore di fede che le pubbliche manifestazioni del suo culto, per
concorso di fedeli, non trovano riscontro in nes-sun’altra
manifestazione religiosa di Teano.
La chiesa di S. Antonio, delle tante altre chiese della città, è però
stranamente quella che ha ricevuto minore attenzione dai nostri
memorialisti. Il Pezzulli e il Broccoli riportano poche e frammentarie
notizie. Solo più recentemente il canonico don Arminio De Monaco di
felice memoria ne riassunse le vicende in Teano Chiese e Conventi,
riferendosi in gran parte alla Storia della Minoritica Provincia di S.
Pietro ad Aram di fra’ Cirillo Caterino.
Non abbiamo altra speranza diversa da quella di aver saputo sostituire
almeno gli ormai scomparsi cantastorie nel ricordare alla buona i
pochi ma significativi eventi che segnarono ore tristi e liete del
sacro colle che fronteggia Teano. E di questi eventi il più
importante, che tutti gli altri sovrasta, è quello iniziatosi nel
primo Quattrocento e che ancora si va compiendo: l’incessante ascesa
al colle di pellegrini, talvolta lontani da ogni pratica di religione,
che vengono a implorare l’intercessione del santo, a invocare e spesso
a ritrovare la Pace e il Bene.
G.De Monaco
G.Zarone