TEANO – Cresce l’attesa a Teano o meglio, nelle generose terre sidicine, per la dimostrazione sullo stato dell’arte raggiunto dall’ingegneria agricola applicata al settore ‘corillicolo’. Un nome astruso, enigmatico, misterioso, per un prodotto che, invece, è tra i più presenti e ritenuto tra i più interessanti dagli agricoltori dell’Alto Casertano: la nocciola. Ebbene, la frazione di Teano più estesa del territorio, San Marco, sarà sede di un importante evento per una delle colture predominanti della zona, con prove dimostrative di raccolta delle nocciole con macchine commerciali e prototipi di raccoglitrici semoventi a cantieri riuniti. La manifestazione si svolgerà in località “Le Pigne” ed è promossa dal Cra-Ing (consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura) di Monterotondo. Si svolgerà in collaborazione con il Comune di Teano, come programmato dal consigliere delegato alle politiche agricole Francesco Palmiero (nella foto). Uno dei pochi consiglieri comunali di maggioranza, presso il Comune di Teano, in grado di suscitare parole di apprezzamento, proprio per la sua vocazione alla cura della delega di cui risponde, anche dalle fila dell’opposizione com’è facile notare seguendo assiduamente le sedute del consiglio comunale. Ma, per tornare all’evento di giovedì prossimo, giorno 20, saranno descritti e provati in campo alcuni cantieri di lavoro integralmente meccanici per la rimozione da terra delle nocciole e lo stoccaggio del raccolto. L’evento rappresenta un’occasione imperdibile per i produttori che intendono valutare sul campo le capacità operative delle macchine in fase di lavoro per la nocciola. “Stiamo parlando di nocciola e non nocciolina – spiega Palmiero al grande pubblico, pensando evidentemente anche ai non adetti ai lavori – perché con quest’ultimo nome si identifica l’arachide. Mentre la nocciola è il frutto del nocciòlo, pianta coltivata dall’uomo fin dall’antichità. Ebbene, le nocciole, tra le altre cose, subito dopo le mandorle, sono il frutto più ricco di vitamine e sostanze utili all’organismo”. Una rapida ricerca consente di confermare perfettamente le parole di Palmiero. Infatti, le nocciole contengono vitamina ‘E’ oltre ad essere fonte di fitosteroli, una sostanza ritenuta importante per la prevenzione delle malattie cardiovascolari. Le nocciole contengono, inoltre, grassi monoinsaturi in grado di abbassare il livello del colesterolo Ldl e dei trigliceridi. Le nocciole italiane più pregiate sono la Tonda gentile delle Langhe piemontesi, la Tonda di Giffoni, la Tonda gentile romana, la Mortarella e la Tonda tardiva. Grazie alle condizioni climatiche, questa pianta prospera bene anche nelle zone dell’agro sidicino e caleno. Ma ciò non basta per reggere la concorrenza dei prodotti che arrivano dai paesi produttori (soprattutto Turchia, USA e Spagna) e a prezzi fin troppo bassi per non fare gola ai grandi utilizzatori. Ed è qui che s’inserisce la tecnologia che, oggi come oggi, è pronta ad affiancare e catalizzare, in senso qualitativo e quantitativo, il lavoro produttivo degli imprenditori agricoli. Insomma, la nocciola, comunemente annoverata fra la frutta secca, si pone a buon diritto sul proscenio dei prodotti che possono dare una spinta in più, oggi più che mai necessaria, all’agricoltura quale primario volano dell’economia in Campania.
Elio Zanni