La Diocesi di Teano e Calvi ha vissuto una giornata di grande gioia. In una sola volta sono stati ordinati sacerdoti ben cinque giovani e si deve risalire al lontanissimo 1938 per ricordare una ordinazione così numerosa. Il riferimento è stato fatto dal Vescovo Arturo Aiello che nella sua omelia ha sottolineato come questa circostanza può essere considerata un vero e proprio miracolo.
La Cattedrale di Teano era stracolma di fedeli, molti i parenti ed amici dei giovani sacerdoti che ne hanno voluto accompagnare ogni momento della solenne funzione, ma anche tante autorità civili come Francesco Zarone sindaco di Pietravairano, Mariano Fausto Servillo sindaco di Sparanise, Giovanni Diana sindaco di Pastorano e Stefano D’Alterio Presidente del Consiglio comunale di Francolise.
Ricordiamoli questi nuovi presbiteri: Gianluigi D’Angelo di Casamostra di Teano assegnato a Pignataro Maggiore, Alfonso De Cristofaro da Sparanise assegnato a Conca della Campania, Luigi Migliozzi da Teano assegnato a Teano, Pasquale Sangiovanni da Conca della Campania assegnato a Pastorano e Pierangelo Sorvillo da Sparanise assegnato a Pietravairano.
DON LUIGI
«Perché l’animo tuo tanto s’impiglia», disse ‘l maestro, «che l’andare allenti? che ti fa ciò che quivi si pispiglia? Vien dietro a me, e lascia dir le genti: sta come torre ferma, che non crolla già mai la cima per soffiar di venti; …voi dite, e io farò per quella pace che, dietro a’ piedi di sì fatta guida di mondo in mondo cercar mi si face». Quivi perdei la vista e la parola; nel nome di Maria fini’, e quivi caddi, e rimase la mia carne sola. Dante, PURGATORIO – Canto V
Lo chiamavo così da tempi immemorabili, con affetto e simpatia, ora che il Signore lo ha stretto ancora più forte tra le sue Braccia fino a plasmarlo in suo Prete, testimone della sua imperscrutabile Divinità, minimo dovrò dargli la "commenda" di Monsignor Migliozzi o più teneramente ancora di MONSIGNOR LUIGI, alias "quello che portò il vescovo a Parigi". Sarà un viatico, una lettera di marca, per percorrere le strade "tortuose" della volontà di Dio, che utilizza tutto e tutti con uno stile , mi si passi il termine, incontrollabile a volte incomprensibile, ma il fine è sempre AMORE E MISERICORDIA.
Sono finiti grazie a Dio, i tempi oscuri, in cui preti oscurantisti e limitati tuonavano contro le colpe, minacciando inferno e castighi da Torquemada. Incredibile. Ora la musica è cambiata,il registro si è fatto tenue, di alto profilo, conosciamo il Dio di Misericordia, tenero, Padre E Madre insieme, un concetto non ignoto alla teologia egizia del tempo dei Faraoni. Santi si diventa col dolore e con l’amore, con l’offerta piena di sè, senza tentennamenti, senza ripensamenti. E’ difficile, si sa, molti lo sono anche senza la canonizzazione della chiesa ufficiale, lampade nella notte, testimoni della pienezza pasquale. Dio li conosce e li chiama per nome, li sostiene, li avvince, li scolpisce col bulino della sua eterna Sapienza.
Luigi, una volta tanto voglio chiamarti così, per farti sentire la mia vicinanza anche nei momenti più oscuri e e dilaceranti della tua storia personale di Uomo di Dio che è ora anche la nostra storia intessuta di vibrazioni e trasalimenti sottili, attraversata dalla poesia della preghiera, ineffabile catena che ci porta nelle braccia di Dio, direttamente senza cambi o coincidenze, interfono immediato con il Tutto.
Non parlerò della tua ordinazione, della tua prima Messa, un canto omerico, mi asterrò dalla cronaca, pur vibrante ed emozionante.
Preferisco pensarti già olocausto, nella tua Cattedrale , nella mia Cattedrale, nel nostro Duomo, sinfonia di colonne antiche che come materne braccia ci avvincono e ci sostengono, il tutto concluso dalla bellezza sfolgorante del Crocifisso giottesco di Roberto Oderisi, tappeto di oro e colori che emoziona, cattura, sorprende, superando la forma , arrivando all’essenza. Sii forte per quando puoi, ci affidiamo a te perché ci traghetti deciso in una dimensione di pace, dove la sofferenza è bandita, il dolore annullato dal sangue di Gesù, olocausto redentivo, ostia fulgida di MISERICORDIA, faro di bene, oceano di Luce. Quella pace che se ne infischia della retorica, della propaganda e della sfiatata trasparenza.
Giulio De Monaco