La corsa al vaccino è iniziata in tutto il mondo, e in tutti i laboratori i ricercatori lavorano per creare un antidoto. L’Australia ha concluso la fase di sperimentazione in laboratorio per il vaccino sintetizzato dai ricercatori dell’università di Queensland. E nel contempo la Cina ha annunciato di aver iniziato i test sugli animali. Le prime analisi hanno reso possibile determinare la struttura di un recettore del virus, utile per trovare l’inibitore che può cosi bloccare il virus all’ingresso delle cellule. Nel frattempo, la Cina porta avanti delle cure sperimentali: un farmaco usato contro la malaria, il fosfato di clorochina che combinato con il ritonavir avrebbe un effetto inibitorio sul Coronavirus. L’altra terapia è a base di plasma dei pazienti guariti, per curare le persone affetti dal virus. Intanto il 25 febbraio l’azienda biotech americana Moderna ha annunciato di aver spedito il primo lotto del vaccino sperimentale mRNA-1273 all’Istituto Nazionale delle Allergie e Malattie Infettive. Ciò permetterà di avviare la fase 1 della sperimentazione su un piccolo numero di persone. I ricercatori hanno utilizzato una molecola chiamata mRNA che trasferisce informazioni genetiche nelle cellule, imitando un’infezione naturale per riscontrare una risposta immunitaria più potente. Come tutti i farmaci, i vaccini richiedono un lungo processo di test per vedere se effettivamente proteggono le persone dalle malattie e se lo fanno in modo sicuro; infatti l’Organizzazione Mondiale della Sanità afferma che ci vorranno almeno 18 mesi per sviluppare un antidoto.
Sara Finocchi