“A giugno riprese la Fiera di Sant’Antonio. Arrivavano ,anche da paesi lontani, carretti colmi di mercanzia e i camion con gli animali : cavalli e mucche , e muli e asini, pecore e capre e animali da cortile; i banchetti degli artigiani con le sedie impagliate , gli attrezzi per i campi , i berretti di panno e l’infinita ressa di giocattoli : cavallucci di legno, bamboline di cartapesta, le girandole di cartone colorate , i pulcinella che sbattevano le mani con piattini ricavati dai tappi di birra , le cornacchie che a tirar la coda gracchiavano , i pappagalli impagliati , i ranocchi verdi e gialli , a corda, che saltellavano e gracidavano. E le giostre con i cavallucci rampanti e i calcingulo con i seggiolini che vorticavano nel vuoto sibilando al taglio dell’aria.
Nelle grotte scavate da secoli nei tufi umidi del trasudo d’acqua piovana , le osterie da campo emanavano odori vecchi e nuovi di fritti e di rancido. Ma la spettacolo più bello era quello dei cavalli lasciati liberi in grandi spazi. La Fiera durava sei giorni e finiva con la processione del Santo portato a spalle dalla collina sin giù al paese…..”
Auguri a tutti gli Antonio di Teano.
Rosa Bernard