Preg.mo Direttore
Mettendo da parte il refuso sul mio cognome, La ringrazio comunque per l’attenzione posta alla mia indignata lettera citata nell’articolo “ Te lo do io l’intonaco”, nella quale denunciavo l’atteggiamento insolente da parte di alcuni funzionari dell’UTC di Teano verso alcune pratiche edilizie, e mi sorprende che solo ora, un componente le forze di opposizione, si sia accorto di quanto accade tutti i giorni, facendosi responsabilmente carico di una interpellanza in merito. Il ricordo del Maestro Manzi con i suoi corsi di alfabetizzazione “Non è mai troppo tardi!” mi fa sperare che c’è sempre la possibilità di un recupero.
Detto ciò, vista la disponibilità di tempo che ho, ogni qual volta vengo a Teano mi piace stare in compagnia dei vecchi amici, e proprio da uno di essi ho appreso ultimamente della richiesta di un verbale di approfondimento inviato da un cittadino e indirizzato al Capo della Ripartizione Tecnica di Teano con prot. 8901 del 19.04. 2010, nel quale si chiedevano fra gli altri, chiarimenti in merito ad alcune pratiche edilizie nella zona di Orto Ceraso, realizzate con un presunto indice di fabbricabilità di 1,5 mc/mq difforme da quanto previsto nel vigente Programma di Fabbricazione ancora in vigore.
Tale richiesta fa parte di quelle che, come è consuetudine dell’UTC non vengono evase o se le risposte dopo svariati solleciti arrivano, sono molto evasive. Ma veniamo ai fatti.
Premesso che, in zona Orto Ceraso, sono state formulate tempo fa alcune richieste di permesso a costruire per ampliamenti di manufatti già realizzati e per nuove costruzioni. Alcune di queste sono state destinatarie di parere favorevole, altre no. A seguito di richieste di chiarimento da parte degli aventi diritto, per il palese atteggiamento discriminatorio perpetrato solo verso alcuni cittadini, l’UTC, ritenendo nulli i permessi rilasciati, revocò solo una parte di questi, con una evidente ulteriore disparità di trattamento fra i richiedenti, che non trova alcuna giustificazione in un paese civile.
Ciò premesso, mi chiedo:
1) Se come sostiene l’UTC i Permessi a Costruire non potevano essere rilasciati ( in particolare uno di essi è stato addirittura rilasciato dal Segretario Comunale pro tempore, malgrado l’UTC avesse due tecnici laureati con funzioni di Ingegnere e quindi abilitati al rilascio, di cui uno di essi incompatibile essendo il richiedente un componente del proprio nucleo familiare, l’altro in ferie…….. ?) quindi tutti da revocare, ivi compreso quello che ha autorizzato la costruzione dell’imponente edificio sorto sotto gli occhi di tutti, di proprietà di un noto costruttore. Perché allora non è stato revocato il P. a C. del solerte costruttore, come invocato nella richiesta del summenzionato cittadino? Cadrà tutto nel dimenticatoio? Che aspetta questa volta il sempre solerte responsabile dell’UTC ad adottare i provvedimenti del caso, visto che è compito suo il controllo delle attività sul territorio? Chi risarcirà il costruttore per l’eventuale abbattimento dell’edificio comunque autorizzato dal Comune?
2) Se invece i Permessi a Costruire potevano essere rilasciati, chi pagherà i danni ai richiedenti non soddisfatti nei loro diritti? Alcuni di essi infatti sono stati costretti a ricorrere al TAR per far valere le proprie ragioni.
In ogni caso ci saranno dei danni da risarcire, chi li pagherà? L’ente o il Funzionario inadempiente, visto il tempo avuto a disposizione fino ad ora per concedere o revocare? Che ne pensa la Consulta dei Tecnici “Evoluzione” in merito? E le Opposizioni e le forze di Maggioranza erano informate dei fatti? E ora che lo sanno, come pensano di sistemare la situazione con il sempre valido “ Chi ha avuto avuto …………………?
Cordialmente La saluto
Adolfo Minicucci
Signor Minicucci,
chiedo venia per aver distorto il suo cognome ma, francamente mi sembrava più il diminutivo affettuoso riservato ad un nostrano Domenico, ma le cose che lei scrive sono ben più gravi di un cognome distorto.
Io non so risponderle o forse è meglio dire che non intendo risponderle perché lei mi sollecita risposte che sarebbero dovute da altri, oltre tutto lei fa riferimento ad una materia che è stata e per quanto mi risulta, ancora sotto l’attenta osservazione degli organismi inquirenti e dunque se fosse possibile dovrebbero essere loro a darle le risposte che mi sollecita.
Esistono dei comportamenti omissivi da parte di funzionari pubblici? Ci sono a suo avviso comportamenti che avrebbero imposto interventi che non sono stati disposti, soprattutto in ordine alla loro tempestività? Noi confidiamo nella serietà e professionalità degli organismi che hanno il potere e l’autorità per effettuare i dovuti controlli. Ci sarà prima o poi qualcuno che dirà se, come e quando siano stati commesse irregolarità e di quale gravità.
Perdoni il tono della risposta, ma le attività inquirente e giudicante non spettano ad un giornale.
Cordialmente
Il Direttore