A ottobre, a 34 anni dalla sua scomparsa viene pubblicato in Francia Les inséparables, un libro inedito della scrittrice e filosofa francese Simone de Beauvoir, il libro uscirà nel 2021 nel Regno Unito e negli Stati Uniti mentre sarà nelle librerie italiane dal 22 ottobre con il titolo Le inseparabili. Les inséparables fu scritto in prima persona dalla filosofa francese nel 1954, cinque anni dopo la pubblicazione della sua opera più celebre, Il secondo sesso, il rivoluzionario trattato femminista. Il soggetto racconta la storia di un’amicizia appassionante ma a tratti tragica tra la filosofa ed Elisabeth Lacoin, detta Zaza, che morì di encefalite a 21 anni. Nell’opera i nomi dei personaggi vennero cambiati: de Beauvoir era Sylvie, mentre Zaza si chiamava Andrée. de Beauvoir e Zaza provenivano entrambe da famiglie cattoliche e borghesi, e condividevano gli stessi sogni di ribellione e indipendenza. Sylvie rimane subito incantata dalla nuova compagna e le due diventano presto inseparabili, ma ad allontanarle sarà purtroppo il destino. Fu Zaza a spronare la sua amica a scrivere, ma la sua intraprendenza e le sue idee troppo moderne vennero soffocate dalla severità della sua famiglia. In seguito alle continue pressioni dei genitori, infatti, Zaza rinunciò ai suoi studi e anche all’amore del filosofo Maurice Merleau-Ponty.
L’amicizia con Zaza fu fondamentale per De Beauvoir, che contribuì a renderla la donna che sarebbe stata: l’artefice del risveglio femminista di milioni di donne nel corso di varie generazioni. ”Insieme avevamo lottato contro il destino melmoso che ci aspettava al varco, e per molto tempo ho pensato di aver pagato la mia libertà con la sua morte.”
Probabilmente il romanzo non vide mai la luce a causa del giudizio negativo del suo compagno, il filosofo Jean-Paul Sartre “storse il naso. […] Non avrei potuto essere più d’accordo: la storia sembrava non avere una necessità interna e non riusciva a trattenere l’interesse del lettore.” raccontò la filosofa nel suo memoir La forza delle cose.È in quest’opera autobiografica del 1963 che Simone de Beauvoir fa un riferimento fugace ma sfolgorante ad un presento romanzo abbandonato. Forse il romanzo per Sartre non era abbastanza politico e a tratti poco polemico.
Il romanzo venne scoperto da Sylvie Le Bon de Beauvoir, la figlia adottiva di Simone de Beauvoir, negli archivi della scrittrice, poco dopo la sua morte, nel 1986. Il romanzo di 176 pagine darà nuova luce nella crescita del pensiero della filosofa francese, che ha modellato le sue opinioni su disuguaglianze di genere e sessismo.
La pubblicazione di questo romanzo inedito è un vero e proprio evento unico per l’editoria mondiale.
Sara Finocchi