Il romanzo inizia il suo percorso da un semplice saluto con la mano di una donna, sessantenne circa, che saluta il suo insegnante di nuoto. Da questo semplice movimento, da "Quel sorriso e quel gesto avevano fascino ed eleganza" l’autore, seduto ai bordi della piscina in attesa del suo amico Avenarius, trae ispirazione per inventare il personaggio principale del suo romanzo, Agnes, la figura principale del libro. Agnes è una donna che all’immortalità non crede, nulla della realtà sembra sfiorarla, si sente completamente estranea al mondo che la circonda quasi nauseata dell’importanza che la gente da all’ "apparire", Agnes è un’anima imprigionata in un corpo che non le piace. Ad Agnes , Kundera contrappone la sorella Laura, donna affascinate, molto legata all’aspetto fisico, che invece cerca in tutti i modi di ottenere una propria e personale immortalità. Il destino le daràuna mano… ma non proseguo altrimenti vi svelo troppo della trama del racconto, anche se in realtà la trama è alquanto irrilevante, un espediente di cui Kundera si avvale per poter legare assieme una serie di profonde riflessioni su svariati temi quali ad esempio l’immortalità, l’amore, il matrimonio, l’erotismo, il progresso, la lealtà la morte e persino la musica e l’arte in generale. Sembra quindi che la storia in se serva da supporto. Non a caso l’autore, che spesso compare nel del romanzo mischiandosi con i suoi protagonisti, introduce di punto in bianco nel corso della vicenda una nuova storia, da Agnes a Goethe, da Emingwey a Rubens, un mix tra racconto inventato a saggio. I personaggi, che sembrano avere un proprio destino, in tutto il romanzo si intrecciano tra loro, dando origine ad una serie di metafore e riflessioni che rappresentano l’anima di questo romanzo. Kundera è uno scrittore che a me piace molto, sia per i contenuti dei suoi romanzi che per quella sua capacità in ogni sua opera di mixare romanzo e saggio. In realtà tra i libri che ho letto questo è forse quello in cui lo scrittore ha concesso più spazio al romanzo che alle riflessioni, poco male perché resta sempre, a mio avviso, una lettura interessante.
Autore: Milan Kundera
Genere: romanzo
Perchè leggerlo?
Un libro decisamente interessante per i temi trattati. Vi siete mai soffermati a riflettere sul concetto che avete di immortalità? leggendo questo libro sono stati molti i momenti in cui mi sono posta delle domande….
Perchè non leggero?
forse perchè è un Kundera un pò diverso dagli altri suoi romanzi
Ti piace se…
se ti piacciono i libri in cui saggio e romanzo si fondono
Il pregio principale
un romanzo scritto con uno stile "particolare" a volte leggero, che ti tracina con facilità a riflettere su temi che di leggero non hanno proprio nulla
Il difetto principale
dovendo proprio trovare un difetto, forse a mio parere, questo continuo intercciarsi di vicende può creare un pò di confusione
Una frase significativa
" Che la creazione è più del potere, l’arte più della politica. Che immortali sono le opere e non le guerre o balli dei principi"
testo preso dal sito: http://www.liberaillibro.com/limmortalita-milan-kundera/