Chiarissimo Direttore, gentile redazione,
passeremo alla storia per quello che sarà tramandato ai posteri come il tristissimo “Caso Ospedale di Teano”. In questo periodo si sono succeduti proclami e smentite, rincorse bugie e figuracce che francamente hanno contribuito a creare confusione ed aspettative nella nostra cittadinanza. Resto, tuttavia, profondamente deluso dall’approccio giornalistico alla notizia di cui in oggetto perché, seppur da profano della materia, ho sempre ritenuto che le testate, prima ancora di diffondere una notizia, così come è stato fatto anche di recente per l’ospedale di Teano, dovrebbero verificare le fonti. Ed invece, in assenza di documentazione certa (che io sappia tutto quanto gira nella pubblica amministrazione presuppone atti ufficiali e scritti) ci si è fermati a voci non verificate, dicerie e comunicati, spero mai strumentali, di una parte politica che in questo periodo è in sicuro conflitto di interessi perché direttamente coinvolta nell’agone delle elezioni regionali con il rischio di continuare a prendere in giro la nostra comunità e di asservire la stampa ad interessi propagandistici di parte. Nello specifico, da un po’ tutte le parti si leggono, a caratteri cubitali, dichiarazione del nostro Sindaco che dovrebbe sacramentare l’apertura della nostra struttura ospedaliera a funzioni post covid. Ed infatti, anche su questa testata viene raccolto il seguente comunicato: “ Dalle parole ai fatti, così come possiamo commentare la notizia dei lavori per l’Ospedale di Teano, che da Ospedale di comunità diventerà Ospedale di territorio. “Sono terminati i lavori del primo lotto per la riapertura dell’ospedale covid cardiopolmonare, che curerà con alta tecnologia i pazienti con danni al cuore e ai polmoni dovuti al covid. Saranno realizzate due sale operatorie robotizzate telematiche, cioè guidate anche a distanza. Ciò grazie anche alla collaborazione con il Politecnico di Torino.” dichiara il Sindaco D’Andrea. La fascia tricolore ha da sempre riposto fiducia in quest’apertura che sembra ormai sempre più una concreta realtà.”
Ferma l’inopportunità, per posizionamento logistico, della nostra ex struttura ospedaliera che, è il caso di ricordarlo, si trova nel pieno centro storico della nostra città ( lo stesso primo cittadino, in alcune dichiarazioni rilasciate ai media sembrava dello stesso parere, preferendo lo sviluppo di una unità sanitaria diversa che si indirizzasse alla cura delle patologie cardiopolmonari), in assenza di qualunque atto ufficiale pubblico dell’Asl (unica autorità veramente competente sulla questione) ho avuto modo di appurare, da voci raccolte all’interno della stessa, che la situazione appare diametralmente diversa da quanto viene riferito. Ebbene i lavori di rivestimento della pavimentazione in pvc nelle stanze, di cui vengono esposti video, sono stati programmati da anni, così come la revisione, pubblicizzata in precedenza, degli ascensori e non certo in funzione dei ricoveri post covid. Gli stessi ricoveri, infatti, saranno possibili, così come già detto nel mese di aprile/maggio da parte delle autorità sanitarie se le strutture territoriali preposte (Maddaloni e S. Maria C.V. e l’unità modulare – non ancora attiva – presso l’ospedale di Caserta) dovessero essere sature per ricoveri (fortunatamente ad oggi sono vuote) UNICAMENTE di pazienti in recupero dalla malattia che risultino completamente negativizzati. Per quanto concerne i presunti sopralluoghi dei tecnici del politecnico di Torino, per l’attivazione delle sale operatorie mai entrate in funzione, la notizia risulterebbe parimenti non veritiera. La struttura, tra l’altro, ad oggi e per il prossimo futuro (in assenza di copiosi finanziamenti strumentali al progetto), se la fortuna e le “intenzioni” politiche ci assistono, potrebbe ospitare un auspicabile attività cardiologica e/o pneumologica che nulla ha a che vedere con il centro cardiotoracico pubblicizzato. Allo stato e realisticamente, per quanto concerne le millantate tecnologie chirurgiche, invece il presidio potrebbe essere funzionale alla piccola chirurgia ambulatoriale, risalente ad un progetto già esistente dal 2014.
Tanto era dovuto per amore di verità e da parte di chi crede ancora che la politica sia lo strumento per curare gli interessi di tanti e non per favorire le ragioni di pochi.
Carlo Cosma Barra