Basta visitare il nostro bel museo archeologico,dove vi è dedicata un’ampia sezione con tanto di cartelli descrittivi, foto e alcuni reperti, tra cui risalta una tomba particolare. Veniamo ora al dunque.
Il 1°novembre gli abitanti delle masserie e case sparse devotamente collocarono, con virgiliana pietas, nei vari spazi della impressionante groviera tanti e tanti lumini e li accesero , dedicandoli alla memoria di persone defunte moltissimi anni fa. Infinite lucciole in una notte di magia e incanto. Questo prova che anche l’archeologia non è fatta solo di dati aridi,a volte incomprensibili e una pretesa e molto conclamata "scientificità", ma è costellata anche da piccoli episodi luminosi e illuminanti. Lo riferiva, nel novembre del 2007,nel corso della dotta presentazione a un nostro libro (mio e di Guido di f.m.), con voce rotta dall’emozione e dalla intensità del ricordo,rammento anche io questo stupendo episodio d’amore gratuito,il Professore Umberto Pappalardo, Archeologo classico che cooperava ai lavori. Ora l’antica città dei morti è stata di nuovo sepolta e piantumata con un florido noccioleto. Ma,queste piccole, luminose stelle palpitanti in una mite notte di primo autunno, continueranno a splendere nella memoria e nei sentimenti. Immortali.
Giulio De Monaco