Da tempo una domanda ci assilla: ma chi ce lo fa fare ? Leggendo su facebook, pare sia diventato un divertimento ormai offendere e denigrare chi, ha ancora un briciolo di dignità ed amore verso questo paese.
Prima, abbiamo letto delle lamentele verso il gruppo dell’Azione Cattolica, reo di aver scelto una location – testuali parole – “sconcia” per le attività del GREST 2015. Un evento che invece ha riscosso un grande successo. Poi, una sera è comparso questo commento, ad un promo della festa della birra 2015: “evviva gli ubriaconi. Ma non sarebbe meglio fare la festa dei marciapiedi..o di strutture sportive..o di riconoscimenti per chi onora Teano”.
Qualcuno, direttamente interessato, s’è adirato. Qualche altro, ha provato a chiedersi invano, “come mai bisogna sempre criticare tutto e tutti. …. Non sarebbe meglio valorizzare ed apprezzare chi non ha ancora perso la voglia di stare insieme e di sorridere un po’.”.
In qualità di amministratori del gruppo, dove è stato postato quel messaggio, secondo le poche regole che ci siamo dati in quel gruppo stesso, avremmo dovuto rimuovere quel commento. A nostro avviso, offensivo e lesivo nei confronti sia degli organizzatori della Festa della Birra 2015 che verso quanti prenderanno parte all’evento. Non l’abbiamo cancellato, semplicemente perché ci auguravamo potesse farlo direttamente l’autore, che “a suo modo”, avrà voluto manifestare il proprio dissenso. Mentre scriviamo, quel post è ancora lì in bella mostra.
Ed allora, ci chiediamo, che senso abbia continuare a tentare di fare qualcosa, quando la mentalità è questa. Quando qualcuno, con senso di disprezzo ci dice “ma chi te lo fa fare”, riferendosi al nostro impegno in mille attività. A cosa serve continuare nel tentativo di rianimare un malato che, ormai ha da tempo l’elettroencefalogramma piatto ?
C’è chi parla di democrazia, senza neanche conoscerne il significato. Qualche altro non riconoscendo “la stampa locale”, apertamente dichiara di non seguirla o di farlo solo dietro costrizione e magari mordendosi i denti. Libero di farlo. Peccato però che poi, dimenticandosi tutto, si arroga il diritto di suggerire, criticare, ed in alcuni casi offendere. La volpe, non potendo arrivare all’uva, disse che era acerba. Ecco, a costoro, ricordiamo che hanno il telecomando tra le mani. Se non vogliono leggere o vedere, che cambino canale. Nessuno li obbliga. #Statesereni!
Qualche altro, si chiede “…… Quanti giornalisti, e quanti fotografi che sono apparsi da 2 anni a questa parte, ma prima dove c… eravate? Tutti mo siete usciti ? Tutti mo a giudicare? Se il paese e a questo punto e anche colpa vostra che stavate dormendo, mo vi siete svegliati tutti di un colpo e vulit u cocc ammunnat e bbuon’!!! Ma!!forse che prima non vi e stata data l’opportunità?”…..
Per quello che ci riguarda, siamo sempre stati al nostro posto, ben svegli, a fare quello che facciamo da anni, sotto la luce del sole e sotto gli occhi di tutti. Anche sotto gli occhi di coloro i quali, quella stessa opportunità tanto citata, l’hanno ricevuta chissà come solo oggi.
Se prima era solo leggere, oggi avere anche la possibilità di vedere, è chiaro può creare qualche fastidio, qualche imbarazzo. Ma, pensandoci bene, conveniamo che forse avete ragione voi. Meglio vivere in un posto dove, la mattina, il Re raccogliendo davanti a se i suoi sudditi, racconta le sue gesta fra le acclamazioni degli astanti. Gli stessi che, come Giuda, alla prima occasione lo rinnegheranno per tre volte prima che il gallo abbia cantato. E forse, per molti, il gallo è andato a cantare direttamente a San Remo.
Ma si, finiamola con questo giornale. Chiudiamo anche il sito ed il gruppo FB. Interrompiamo le trasmissioni dal web. Meglio vivere come quelli che, nel Canto III dell’Inferno al verso 51, Virgilio guida di Dante, indica come ignavi, vili, “coloro che visser sanza ‘nfamia e sanza lodo”.
Stacchiamola questa spina. Che eutanasia sia!
Luciano Passariello