E’ di questi giorni la notizia che con delibera n. 230 del 12 dicembre 2011 la Giunta Provinciale presieduta da Domenico Zinzi ha di fatto respinto il piano di dimensionamento scolastico relativo all’accorpamento dei plessi della scuola primaria e dell’infanzia avanzato dalla Giunta Comunale con delibera n°309 del 24 ottobre 2011, allo scopo di sopprimere le pluriclassi.
Nella delibera emessa dalla Giunta Regionale infatti, non compaiono i plessi da accorpare presenti sul territorio teanese, mentre emergono provvedimenti che interessano i comuni di: Cesa, Vairano Patenora, Galluccio, Sant’Angelo D,Alife, Mondragone, Sessa Aurunca, Ailano, Carinaro, S.Felice a Cancello, S.Nicola la Strada, Macerata Campania, Caserta, Alvignano, Castel Volturno e Falciano del Massico.
La delibera emessa dalla casa comunale prevedeva la soppressione dei plessi di Versano e S.Marco per quanto riguarda la scuola dell’infanzia e di Casale, Casafredda, Pugliano, Fontanelle e Casi per quanto riguarda la scuola primaria.
La delibera della Giunta Regionale, che ha decretato la bocciatura della proposta della Giunta Comunale, ha provocato la nota del 5 gennaio 2012 inviata all’indirizzo del Presidente della Provincia di Caserta da parte dell’assessore alle politiche scolastiche prof. Armando La Prova, dove si esprime preoccupazione per il mancato accoglimento e si richiede di rivalutare la proposta di dimensionamento e razionalizzazione dei plessi scolastici, anche per rispondere alle preoccupazioni del Dirigente del circolo didattico prof.ssa Antonietta Ragosta, ma non si sa se questa lettera ha avuto risposta.
Prima di procedere a deliberare in favore della rettifica del piano di dimensionamento scolastico, l’amministrazione comunale presieduta dal Sindaco Raffaele Picierno ha richiesto il parere tramite l’assessore all’istruzione prof. Armando La Prova al dirigente scolastico prof.ssa Antonietta Ragosta, la quale in tutta risposta ha sottolineato la necessità di superare l’attuale costituzione di pluriclassi, favorendo il più possibile la frequenza degli alunni in gruppi di classi omogenei per età, al fine di garantire percorsi didattici efficaci per raggiungere apprendimenti significativi per tutti e contrastare lo strutturarsi di difficoltà cognitive e relazionali. Questa opinione è stata più volte notificata all’ente fin dall’anno scolastico 2001/02. La prof.ssa Antonietta Ragosta è da dieci anni che si batte per la soppressione delle pluriclassi!
Ma in tutto questo sorgono dubbi di vario tipo.
Primo dubbio. Perché la giunta regionale, nonostante il parere favorevole del dirigente scolastico, non ha deliberato per la soppressione delle pluriclassi sul territorio teanese?
Secondo dubbio. Perché in un periodo di crisi, mentre si cerca di razionalizzare la spesa in tutti i modi, si continuano a mantenere aperti dei plessi che comportano spese elevate di gestione (personale, corrente elettrica, manutenzione, trasporto ecc.) a fronte di un basso numero di alunni? Il risparmio di spesa, derivante dalla chiusura dei plessi, potrebbe essere impiegato per la manutenzione degli altri plessi.
Terzo dubbio. Sembrerebbe che la scelta di eliminare le pluriclassi sia impopolare. Negli anni scorsi infatti, le proposte di accorpare i plessi hanno sempre suscitato le proteste dei genitori degli alunni, che hanno preferito far frequentare le pluriclassi ai propri figli invece che spostarli nelle frazioni vicine. Qualche politico sta tentando di evitare gli accorpamenti per non perdere consensi?
Il bambino deve essere sempre posto al centro della scuola, come è al centro del mondo, quel mondo che deve scoprire e conoscere anche grazie agli strumenti che noi adulti gli forniamo.
Nelle pluriclassi sono pochi i bambini, specialmente quelli di età contigua e la socializzazione è più faticosa; gli insegnanti devono rapportarsi e comunicare contemporaneamente con alunni di più classi diverse.
Se gestire una pluriclasse di alunni appartenenti a due fasce di età contigue (ad esempio una prima ed una seconda classe di scuola primaria) potrebbe non essere un problema insormontabile, non altrettanto si può dire se le due fasce non sono contigue ( ad esempio prima e terza, quinta o altro) o se si tratta di tre, quattro o addirittura cinque fasce di età!
Esistono due pluriclassi nelle frazioni di Casafredda e Fontanelle con cinque fasce di età. A Casafredda la classe terza e quarta sono formate da un solo bambino, mentre a Fontanelle si trova nella stessa condizione il bambino che frequenta la prima classe.
Sarebbe opportuno non far frequentare ai nostri figli una scuola che abbia pluriclassi, per assicurar loro così un diritto allo studio più puntuale, presente, costante. Partendo dal presupposto che ogni classe ha il suo programma, una pluriclasse richiede una articolata gestione dei tempi con notevoli difficoltà per gli insegnanti ed una considerevole riduzione degli spazi di protagonismo degli allievi in ogni singola lezione.
Ciò che rende difficoltosa la pluriclasse non è tanto l’età, bensì il marcato dislivello in diverse capacità e diverse abilità, nonché nelle energie che ognuno dei bambini è in grado di spendere nel quotidiano impegno scolastico.
Ogni bambino si presenta come un insieme armonico di dimensioni esistenziali, cognitive, emotive. Ciascun fanciullo ha un suo ritmo di sviluppo; la didattica deve sapersi adattare a questo ritmo.
Paradossalmente tutte le classi potrebbero essere considerate pluriclassi. Nella stessa classe infatti, ci sono scolari con capacità e tempi di apprendimento diversi.
Scuola non significa esistenza dell’edificio scolastico, ma bisogna intendere efficienza e qualità del servizio scolastico, perché i veri utenti della scuola sono i bambini, i cittadini del futuro.
Americo Balasco