Amabile Direttore,
con grande piacere mi complimento con te pare la raggiunta “quota cento” nel numero degli articoli pubblicati su questo foglio dal momento della assunta direzione. E te li fa di cuore chi credo che abbia forse superato di gran lunga quel numero e che ricorda molte altre battaglie combattute assieme sempre nel “disinteressato” interesse di migliorare una città dal triste destino. In molte altre occasioni, col non facile uso della scrittura, una volta su carta ed oggi per via telematica, abbiamo affrontato problematiche politiche e sociali; qualche volta abbiamo anche vinto, come quando, ad esempio, sollecitammo la ricostruzione del ponte di Torricelle che per oltre dieci anni dopo il suo crollo, non vedeva luce, o come quando riuscimmo a far nascere l’Amministrazione Zarone, che spezzò e spiazzò, anche se la cosa durò poco, il dominio della famiglia Picierno. La prima volta avevamo di fronte il Sindaco Maglione; la seconda il Picierno politicamente migliore. C’era di che giocare e sperare di vincere. C’era “partita”, Pasquale! Ma oggi, ed è con tanta pena nel cuore che lo dico, contro quali avversari possiamo mai giocare? Con quelli che sanno solo cambiare continuamente ruolo? Con quelli che sbagliano ogni passaggio, perchè non hanno la benchè minima infarinatura del gioco che sono stati chiamati a condurre? Con una squadra che non ha un serio e costruttivo allenatore il quale conosca innanzitutto le rigide regole sportive e ne sappia pretendere il rispetto, in primis dai propri giocatori? Che non sappia, come si dice, “far squadra”, ma che sia invece il principale artefice della sua demotivazione e della sua incapacità di gioco? Con chi vuoi giocare? Con giocatori ideologicamente “cadaveri”, privi di ogni minima forma di orgoglio, di preparazione “atletica”, di volontà e possibilità di creare una partita avvincente, di misurarsi nell’attacco non meno che nella difesa, di costruire un risultato? Contro chi dobbiamo giocare? Contro una squadra spasmodicamente sorretta da una tifoseria più imbelle della squadra, pronta a fare la “ola” ad ogni suo passaggio sbagliato o ad ogni suo clamoroso e continuativo “liscio”? Oggi non c’è partita, Pasquale! Non ci sono Pozzi, Beaezot o Lippi; e non ci sono manco Riva, Tardelli, Rivera, Boninsegna, Buffon, e via dicendo. Piange il cuore, ma noi amici che hai citato nel tuo centesimo articolo su questa testata, sappiamo bene che nulla è più disincentivante dell’avere come avversario “il nulla”, per quanti possano essere e sono, magari per affinità strutturale, i suoi “tifosi”. Ho approfittato del particolare momento sportivo per spiegare innanzitutto a me stesso la drammaticità di una vergognosa decadenza della nostra città: che continuerà anche per i prossimi anni e le prossime amministrazioni, perchè ci vorranno decenni e immani capacità anche solo per tentare di risalire la china; e sarà un problema cercare giocatori validi ed un mister che ne sappia fare una squadra. Molti nostri concittadini non hanno ancora compreso di aver giocato con il fuoco, ed il fuoco, si sa, distrugge irrimediabilmente.
Non c’è partita, Pasquale, Meglio, da ora in poi, giocare a “palle e fossetelle”; potremmo trovare avversari migliori.
E divertirci. Credimi tuo
Claudio Gliottone