Sicuramente Nietzche non si riferiva al coronavirus, ma in Italia lo abbiamo preso in parola. Per smorzare un po’ i toni e per contrastare l’allarmismo delle varie testate giornalistiche, spuntano allora in ogni dove dolcetti dedicati al virus. Potrebbe sembrare inappropriato ironizzare su una pandemia, ma… Cosa altro potremmo fare? Le scorte alimentari sono state fatte (scartando penne lisce e farfalle, che restano sempre crude al centro) dunque, non ci resta che la fantasia. “il virus non ci mangia, ma lo mangiamo noi”. Il maestro pasticciere di Carinaro, Luigi Conte, ha creato un dolce farcito con crema al limone e caratterizzato da un affogato cuore alla fragola ricoperto da una luminosa glassa e da sporgenze rosse in zucchero. E spiega: “«Abbiamo utilizzato tutti prodotti naturali, come il limone, che è un disinfettante naturale, e le fragole, che rappresentano le cellule, ma anche il sangue e quindi il cuore che dobbiamo mettere tutti per superare questo momento particolarmente difficile». Ma non è stato l’unico. Anche la pasticceria “Ciccio Pasticcio” a Piacenza ha creato una sua versione a base di mousse al pistacchio e cioccolato. I primi però sono stati i liguri che hanno creato un biscotto di pastafrolla, un cuore di crema al caffè coperto da cioccolato bianco e gocce di zucchero rosso al prezzo di 1 euro e 50 centesimi. Joyce ha detto :“Dio fece il cibo, il diavolo il condimento.” E gli italiani, hanno fatto il dolce per ironizzarci su. Speriamo sempre bene.
Maria Flora Grossi