Alla luce dei recenti scossoni in maggioranza contattiamo il Consigliere Palmiero che da sempre ha fornito rappresentazioni tristemente lucide alle nostre domande. Senza alcun dubbio uno dei pochi ad aver percepito l’inadeguatezza di questa amministrazione da subito, tanto da determinarne la sua fuoriuscita senza ripensamenti.
A tal proposito gli chiediamo perché anche questa tegola che apparentemente sembrava poter determinare la fine di D’Andrea pare non riesca ad avere alcun seguito?
– Come ben sai ho assunto da ormai due anni una decisione soprattutto di dignità e di rispetto verso chi mi accordò fiducia, passando senza indugi dalla parte opposta in cui si sta conducendo la nostra città. Ho contestato duramente l’inerzia amministrativa e la condotta politica e morale di una amministrazione che non sentivo più mia da tempo, continuerò a farlo. Questa pessima amministrazione a mio sommesso parere è finita da tempo, malgrado i penosi avvicendamenti che ahimè la caratterizzano. Alla luce di ciò, in tante occasioni ho provato a stimolare le coscienze di chi forse inizia a rendersi conto che le mie erano considerazioni scevre da mire personali ma legate alla sincera preoccupazione che quanto si stava facendo poteva arrecare danno alla città.
L’ex Capogruppo di maggioranza Landolfi ha pubblicamente dichiarato: “Credo che sia giunto il momento di una verifica politica che non può più attendere, bisogna capire se la maggioranza ha ancora i numeri.” Cosa pensi di questa presa di coscienza che arriva fuori tempo e va a confermare le ragioni che ti portarono ad abbandonare la maggioranza?
– Reiterate votazioni contrarie ai bilanci e ai provvedimenti della maggioranza in consiglio sono già voti di sfiducia che con i numeri necessari (che non ci sono mai stati nel ricorrente mercato delle vacche) avrebbero determinato la morte di questa amministrazione già da tempo. Sono felice che l’amico Landolfi abbia finalmente realizzato ciò che mi era chiaro da tempo ma aggiungo che la sfiducia per avere un esito positivo ha bisogno di numeri che ad oggi sono quelli che conosciamo, pertanto la sua presa di posizione temo non possa bastare a determinare la fine di questa pagina indegna per la nostra città. Mi auguro che chi nutre ancora qualche dubbio sulla necessità di chiudere questa esperienza si decida presto perché è in gioco il futuro della città in cui viviamo. –
Con questo vuoi farci capire che i numeri per chiudere questa esperienza non ci sono? Ancora, perché si è arrivati solo ad oggi a considerare questa possibilità quando si poteva condurre la città al voto con le amministrative di questo ottobre, evitando quindi un periodo di stallo che sarebbe fatale per la già critica condizione che investe l’ente?
– Ho sempre sostenuto che occorreva dare quanto prima un governo stabile alla comunità a prescindere dalle conseguenze che tale scelta poteva determinare sulle sorti politiche di ognuno di noi. La priorità è salvare il futuro di questa città non quello personale, tanto meno è soddisfare manie di protagonismo che già hanno duramente provato la credibilità di una comunità spesso incline alle divisioni. Era chiaro già all’epoca delle revoche che questa amministrazione non era più legittimata al governo della città. Abbiamo provato nelle sedi opportune a fare emergere la necessità di un vero atto di responsabilità, andare avanti come si sta procedendo alimentando un girotondo infernale nell’esecutivo è il detonatore di una disillusione ormai diffusa nella società civile sidicina. –
Pensi che questa fase possa giungere a determinare la fine di questa amministrazione o le recenti nomine in giunta potrebbero rappresentare la ciambella di salvataggio di D’Andrea?
– Questa domanda dovresti porla a chi ancora si ostina a non prendere atto di ciò che ormai è sotto gli occhi di tutti, a chi temporeggia, a chi è sempre pronto a trovare un pretesto valido per non mettere la parola fine a questa brutta storia. Non si può restare indifferenti, mentre si consumano vendette, ripicche e cambi di casacca nella casa comunale la città sta morendo. Le dinamiche che si ripetono da più di 3 anni non è ciò che la nostra gente ci ha chiesto ed è per questa consapevolezza che ho scelto come è noto, pertanto ritengo superfluo chiarire la mia posizione che è quella di mettere fine quanto prima ad una esperienza disastrosa. Il prossimo consiglio comunale sarà un appuntamento politico importante, per chiarire le posizioni di coloro che continuano a dichiararsi contrari alla maggioranza per poi sostenerla supinamente. Le votazioni così come le eventuali assenze fugheranno ogni dubbio…
Claudio Gliottone