E come l’Arth Avils monto lentamente sul mio destriero nero come la notte e mi lascio placidamente condurre verso direzioni ignote e forse non meno seducenti. Avevo già scritto in una storia rimasta non pubblicata insieme ad altre tre o quattro,che mi sentivo ormai fuori luogo,fuori tempo, fuori età, fuori contesto, fuori da ogni fuori,lontano da brillanti intuizioni e ispirazioni. In pratica un rottame, cui ha contribuito anche l’ infausto volo senza rete di Santa Maria la Nova che mi tiene ancora prigioniero riluttante su una sedia a rotelle. Il mio tempo è scaduto come quello di Presenza ,della Pieve del compianto Don Raimondo, del giornale vintage fondato da Guido. Nulla accade per caso. Niente può durare per sempre. Invecchiato come il guerriero Etrusco di Teano sono consapevole di poter dare poco o niente. Sprono quindi il cavallo, congedo come Larth miei guerrieri Fedeli e mi allontano nella notte stellata. Per sempre.
Grazie a quanti mi hanno voluto bene. Così, estraneo al mondo degli scrivani, potrò, se ne avrò voglia e l’estro, avere l’opportunità di scrivere anch’io qualche volta e non a raffica sultanina il fatidico”Caro direttore”.
Giulio De Monaco