Sono passati 159 anni da quel 26 ottobre 1960 quando Giuseppe Garibaldi consegnò l’appena conquistato sud Italia a Vittorio Emanuele II. L’incontro tra Garibaldi e Vittorio Emanuele II segnò la fine della spedizione dei Mille e rappresentò uno degli episodi più significativi della storia del Risorgimento italiano. Il re di Sardegna, dopo aver occupato i territori pontifici, incontra a Teano Giuseppe Garibaldi il quale, aveva respinto l’esercito borbonico sul Volturno e conquistato il Regno delle Due Sicilie. Garibaldi, salpò da Quarto, presso Genova, e raggiunse Marsala, in Sicilia, con circa mille uomini al seguito. Da lì, combattendo contro l’esercito borbonico, aiutato anche dalla popolazione, i Mille conquistarono la Sicilia, finché da Messina risalirono verso Napoli. Quel 26 ottobre 1860 Garibaldi consegnò i territori conquistati ai Savoia. L’unificazione fu una delusione per i tanti che si aspettavano, con la conquista di Roma, la fondazione di una repubblica meridionale. Il 17 marzo 1861 venne proclamato il Regno d’Italia, con capitale Torino. Dopo la consegna dei territori conquistati, Garibaldi si ritirò a Caprera. Conquistando il Sud dei Borboni e consegnandolo ai Savoia, Garibaldi ha cambiato per sempre le sorte dell’Italia, l’incontro ebbe effetti positivi sulla famosa questione romana, negativi secondo alcuni per aver provocato il sorgere della questione meridionale. Il 26 ottobre ha segnato l’inizio della costituzione di un nuovo Stato, unito più politicamente che in termini economici e sociali, eterogeneo, nel quale non si parlava nemmeno la stessa lingua ma che con le molteplici disparità ha cercato di unificarsi.
Sara Finocchi