“Incazzata nera…..
gli operatori del punto vendita Sarni Teano Ovest , messi in cassa integrazione dal l 8 aprile 2015 ad oggi non hanno visto un euro…La Regione ha provveduto allo stanziamento dei soldi che ora giacciono all’ INPS pare per errori rilevati su documenti inviati da Autogrill. Mi chiedo quando tempo ci vuole per correggere un errore .? Vi rendete conto cosa significa per una persona mono reddito tirare avanti 8 mesi senza percepire neanche un ammortizzatore sociale, cioè la cassa integrazione? Vi rendete conto che non siamo numeri ma persone che pagano un affitto, che devono mantenere i figli e che disgraziatamente hanno anche il “VIZIO DI MANGIARE?
VERGOGNATEVI! “
Questo si legge in un post lanciato da una dipendente del punto vendita Sarni di Teano Ovest. Un punto di ristoro che non trova tregua da quando fu decisa la cessione al gruppo Sarni. Prima proposte di contratti stracciati, poi rinviati, poi sospensione del lavoro, poi modifiche nell’organizzazione del lavoro, insomma un continuo incidere sulla pazienza e sulle tasche dei lavoratori.
Oggi c’è quest’altra novità, la cassa integrazione che non viene erogata dall’INPS perchè l’azienda ha commesso qualche errore nella compilazione dei moduli di richiesta. Non vogliamo immaginare che magari uno dei motivi potrebbe essere che l’INPS abbia conguagliato le cifre da erogare ai lavoratori con contributi aziendali non versati. E’ solo una supposizione certo non è spiegabile il silenzio dell’INPS e di Sarni. Questi lavoratori devono ottenere il minimo per portare avanti le rispettive famiglie e forse non è molto chiaro ai responsabili di questa situazione che questi soldi non servono per comprare caviale e champagne ma pagare i conti lasciati in sospeso, il fitto di casa, e solo se ci avanza permettersi un roccocò ed un mustacciuolo.
A.G.