La Regione Campania boccia la “Vas”(valutazione ambientale strategica)legata al nuovo Piano Urbanistico del Comune di Teano. Strumento mai nato (in vigore c’è ancora il ‘piano di fabbricazione’ del 1967) ma in compenso già adottato per buono dalla giunta comunale presieduta dal sindaco Raffaele Picierno e per il quale sono stati spesi centinaia di migliaia di euro tra progettazione, rifacimenti e restituzione su carta e supporti digitali. La vas, infatti (composta a sua volta da due documenti: il rapporto ambientale e la relazione) non rappresenta semplicemente un allegato al Piano, ma la garanzia stessa di trovarsi al cospetto di un progetto adeguato, modulato nel rispetto e con le reali esigenze del territorio e soprattutto immune da eventuali mere operazioni, presenti o future, di speculazione edilizia. Ebbene, per l’Ente di valutazione regionale la vas sidicina è da rifare. Anzi, era da rifare. Infatti, la messa in mora dell’organo superiore di governoè di oltre due settimane fa e siccome occorreva rispondere entro e non oltre dieci giorni con le correzioni richieste, il fascicolo di Teano in Regione rischia l’archiviazione.
Sarebbe il deprofundis del Puc, dei soldi spesi fin’ora e delle possibilità di difendersi da altri devastanti “concessioni a latere”.
Come già accaduto con l’ex legge regionale 16/2004 in vigore dal 25 maggio 2005 fino alla mezzanotte del 18 agosto 2005 in base alla quale il Comune di Teano ha prodotto 73 permessi a costruire per immobili dedicati ad attività produttive, molti dei quali posti sotto sigillo, con l’intera operazione al vaglio della magistratura e alcuni edifici che rischiano l’abbattimento. L’amministrazione comunale, sebbene fuori tempo massimo, sta dando ora segnali di una volontà di rivisitazione del Puc ponendo in itinere rapporti con l’Università Federico II di Napoli per la coordinazione di un istituendo ufficio di piano.
Elio Zanni