Nella Teano di un tempo, una delle manifestazioni che rivelavano antiche e significative tradizioni, era la processione di S. Antonio di Padova.
Questo evento si svolgeva l’otto giugno, in concomitanza dell’inizio della grande fiera del bestiame e si realizzava secondo l’antico rito dell’”alternanza” ancora oggi in uso.
Si narra che l’albero donato ai frati con cui fu realizzata la statua del taumaturgo di Padova, per il santuario di Teano, appartenesse alla famiglia Compagnone, proprietaria di un fondo a confine tra Casi e Teano. Da qui “l’arrogante” privilegio degli abitanti dei due luoghi, appartenenti alla stessa Città, nel portare a spalla la pesante effigie del venerato santo di Padova per le strade di Casi e di Teano.
La processione infatti inizia col “privilegio” degli abitanti di Casi fino a metà ponte di Teano, dove i portatori della piccola comunità vengono sostituiti con quelli di Teano. La tradizione ci tramanda che negli anni addietro questo passaggio non sempre avveniva amichevolmente, ma bastava un passo in più o in meno per scatenare l’ira, che qualche volta si trasformava addirittura in rissa tra i “rappresentanti” delle due comunità.
Altro momento importante di questa processione era il reciproco riconoscimento giuridico territoriale dei due ordini: quello dei Francescani e quello del Clero Diocesano. Infatti, il percorso processionale seguiva attentamente criteri di diritto territoriale. Il corteo faceva il suo ingresso nella Città antica dalle rampe dell’ospedale, dove ad attendere la processione vi era l’intero Capitolo Cattedrale capeggiato dal Decano o dal Vicario generale, che assumeva la presidenza della processione, ricevendo dal superiore dei frati conventuali del santuario, in segno di giurisdizione territoriale e di cortesia, la stola che indossava per tutta la durata della processione all’interno delle mura della Città e che restituiva ai francescani, all’inizio delle rampe dell’ospedale da dove la processione intraprendeva la strada del rientro. Tutto il rito veniva accompagnato dal suono festoso delle campane della Cattedrale.