Lo abbiamo incontrato l’altra sera, non certo per caso, gli avevamo chiesto questa intervista perché è quasi normale che dopo un anno, si tenti di tracciare con il Sindaco della nuova amministrazione un breve bilancio delle cose fatte o non fatte, delle aspettative e della realtà che si è costruito. Di aspettative in verità ce n’erano tante, anche perché, a parere della maggioranza dei cittadini, la precedente amministrazione non aveva brillato in efficienza e certamente non aveva lasciato rimpianti.
Il primo cittadino Nicola Di Benedetto si è presentato con il volto quasi stravolto dalla stanchezza ma anche con qualche riga di delusione. Non si può dire che ci trovassimo di fronte ad una amministratore soddisfatto. E allora l’intervista ha preso un’altra piega, ho cercato di comprendere, se possibile, se quel volto era solo stanchezza o anche delusione.
“Sto cercando in tutti i modi di non farmi prendere dallo scoraggiamento. Solo la mia determinazione e l’impegno che ho preso con questa città mi da l’energia per continuare in questa operazione resa più complessa dalla impossibilità di prevedere quante sorprese ancora troverò sul mio cammino”
Qui ci vuole una provocazione per alleggerire l’atmosfera e allora :”Ma neanche il caffè che ha preso con la Picierno è servito a tirarla un po’ su?” ma non si è fatto sorprendere ed ha presto replicato:” Lo può considerare un caffè istituzionale. Sono il sindaco di questa città e trovo giusto confrontarmi con chiunque possa un domani rappresentare un utile riferimento in Europa per le possibilità di utilizzare le numerose inutilizzare risorse che spesso tornano al mittente”.
Ora viene il bello, da dove cominciamo? Andiamo a braccio e ci dice quello che le passa per la mente
“Non sarà una dichiarazione sconvolgente ma ripeterò ciò che ho già scritto agli amici di FB: Oggi le difficoltà sono ancora tante, le disavventure quotidiane prevalgono sulle necessità di programmazione; io sono stato risucchiato in un vortice di problemi minuti, sono stato rapito dalle ansie e dalle lamentele.
Dopo quasi un anno non mi ritengo soddisfatto, non penso di aver fatto tutto quello che si poteva. In particolare mi rimprovero di essermi fatto stordire da dosi eccessive di realismo, di aver accantonato involontariamente alcune ambizioni, di essermi assuefatto ai limiti evidenti della nostra macchina amministrativa, di essermi fatto parzialmente irretire da un sistema e da mentalità ancora forti e radicate. Non ho raggiunto alcuni traguardi che avevamo fissato, ho sbagliato a non imporre un ritmo amministrativo più serrato, non ho avuto le energie necessarie a scardinare resistenze o a completare tutte le iniziative intraprese.
Mi auguro di aver imparato dagli errori commessi, di aver acquisito una parte dell’esperienza che ancora mi manca”.
E’ difficile amministrare quando la macchina non sempre risponde ai comandi. E’ sufficiente una semplice manutenzione o serve sostituire qualche pezzo?
“E’ difficile rispondere a questa domanda senza correre il rischio di essere fraintesi. Noi, con il nostro programma, ci troviamo a richiedere probabilmente una reazione da parte della struttura che non è abituata a dare perché nel passato probabilmente nessuno gliel’ha chiesto. Si tratta di adeguare il passo alle nuove necessità ed adeguare anche la formazione individuale per accettare le sfide dell’innovazione che coinvolge e forse più di ogni altro , il settore della pubblica amministrazione”.
Chi non si dovesse adeguare?
“ Non credo che non si adegueranno perché noi non possiamo rinunciare a fare quello che i cittadini ci chiedono di fare”
Una delle operazioni che più è stata apprezzata è stata la capacità di coinvolgere ben 12 comuni nell’operazione Teano Jazz, forse non tutti hanno compreso la vera portata dell’accordo
“Si questa è una nostra interpretazione di politica amministrativa, se c’è voglia di fare rete potranno essere raggiunti importanti risultati che da soli difficilmente sarebbero raggiungibili. Inoltre aggiungo che è chiaro come noi puntiamo ad avere un peso determinante nelle scelte degli Enti deliberanti”
Una semplice elencazione delle cose fatte:
“ Massima trasparenza nell’operato dell’amministrazione, rinuncia a parte dell’indennità spettante ai componenti della giunta, il sorteggio degli scrutatori, una gestione della raccolta e smaltimento rifiuti più efficiente, la regolamentazione delle modalità di affidamento dei beni sottratti alla camorra,
Avrebbe voluto fare ma non ci è riuscito:
“Vorrei che i cittadini trovassero un Ente attento e rispettoso delle istanze dei cittadini nel senso che ad ogni domanda ci sia sempre una risposta da dare. La pedonalizzazione e la sistemazione della rete stradale comunale, è una emergenza che vorrei risolvere entro il prossimo anno, avviare un circuito virtuoso per il rilancio dell’attività turistico culturale, ma soprattutto avere una struttura comunale efficiente dove non si assista più al rilascio di documenti con metodologie antiquate. Il cittadino al centro della nostra attività amministrativa.
Ha dimenticato il piatto forte del suo programma elettorale, il PUC
Non mi sono dimenticato, proprio l’altro giorno mi sono incontrato con il gruppo di lavoro incaricato di assicurare la sostenibilità ambientale del Piano Urbanistico Al centro dell’incontro, la necessità di procedere, con la massima trasparenza e celerità possibile, per dotare la nostra Città del Piano Urbanistico Comunale, entro i tempi prorogati dalla Regione Campania.
In conclusione dopo un anno quali sono le sue sensazioni?
Qualcuno mi dice che le difficoltà erano ampiamente prevedibili, che è normale, che sarà così ancora per un bel po’. Alcuni mi sussurrano soddisfatti che il clima è completamente mutato, che il vento ha effettivamente cambiato direzione. In contrapposizione molti non apprezzano i risultati di questi mesi di amministrazione, mostrano insofferenza e lamentano la propria insoddisfazione. Effettivamente sembra che tutti abbiano la propria parte di ragione, che ognuno possa concretamente dimostrare la propria tesi.
La realtà è che questa amministrazione si è trovata a fronteggiare una situazione debitoria rosso vivo, e non è il caso di elencare la debitoria nei confronti dell’ENEL, Telecom, una forte sofferenza di cassa ed una emersa ridotta capacità di incassare le imposte dovute.
La prima candelina è stata spenta, ad una Amministrazione Comunale ed al suo Sindaco, comunque la si pensi, non si deve lesinare nell’incoraggiamento e cantare insieme:
Si può fare di più!
Antonio Guttoriello