Quando gli aerei della RAF, dopo che da Dunkerque le truppe inglesi erano riuscite a lasciare la Francia invasa dai tedeschi, grazie ad una massiccia mobilitazione di tutti i natanti dell’isola, riuscirono a contrastare l’invasione dell’Inghilterra, quel grande statista di Churchill pronunciò la famosa frase: “mai nella storia così tanti (si riferiva a tutti i cittadini europei) dovettero così tanto (si riferiva alla difesa della libertà) a così pochi (si riferiva ai piloti inglesi)”.Di pari modo, parafrasando quanto asserito allora dal Primo Ministro inglese, potremmo oggi dire, a Teano: “mai, nella storia del nostro paese così tanti (cittadini disagiati) dovettero così tanto (disastro civico) a così pochi (amministratori comunali)”. Sicuramente nessuno, finora, era riuscito a fare di peggio per noi: ed a dirlo non sono solo le martellanti pagine di questo giornale on-line locale, ma quelle di tutti i giornali della provincia di Caserta. Condizioni di assoluta invivibilità civica e cittadina iniziate direi il giorno dopo dell’insediamento ed aggravatesi nel tempo in progressione geometrica, senza che nessuno di chi di dovere muovesse un dito per arrestarla. Tutti impegnati dalla mattina alla sera ad entrare ed uscire dalla formazione di Giunta, a creare e disfare gruppi e gruppetti, ad accreditarsi presso questo e quello con tutti i mezzi, dalle “candidature farlocche” alla Regione ai convegni con ospiti particolari, dalla elargizione di cittadinanze onorarie senza capo né coda e men che mai con qualche motivazione seria ai proclami tanto vacui ed irrealizzabili da far provare vergogna prima a chi li pronunciasse e poi a chi fosse costretto ad ascoltarli. Ora basta. Neppure la nostra ben nota correttezza politica basterebbe almeno a comprendere, ma mai a giustificare, un comportamento amministrativo del quale, in settant’anni e passa di vita interamente ed accanitamente vissuta in questo paese, non ricordiamo eguale. Sì, quella correttezza politica che, completamente assente nelle tracce comportamentali della maggioranza (che manco sa cosa sia ed in cosa consista), ha contagiato anche le minoranze più illuminate. Quelle che cominciano a perdere lumi e legittimità assecondando tresche e beghe di bassa lega, al solo fine di prepararsi ad una eventuale sostituzione amministrativa. E così, un poco alla volta, laddove era la maggioranza che pareva giorno per giorno sfaldarsi, ha cominciato invece a sfaldarsi la minoranza, iniziando, nel perseguimento del suo intento, ognuno per sé e Dio per tutti, ad attuare metodi da essa sempre condannati. Le tresche per occupare posti finanche nella scuola la dicono lunga, ed alla fine neanche pagano in risultati concreti. Le reazioni dei pochi ingenui sono state forse esagerate, ma comprensibili. Non è dignitoso accedere a metodi fino ad ieri condannati; non è produttivo far credere alla gente che solo così si può andare avanti. La gente deve comprendere che solo cambiando sistema si può cambiare la visione delle cose; deve essere convinta con dati alla mano che finora siamo precipitati nel baratro per colpa di “manovratori” e “strateghi”, alla fine mica tanto occulti, che continuano da cinquant’anni non a valutare capacità e idee di quanti sostengono, ma solo l’ adattabilità di questi ai loro interessi. Non lasciatevi ingannare da gente non convinta, perché se non lo è può facilmente cambiare idee, e ritornare alle antiche, senza attuare alcun “cambiamento”. Perché i cambiamenti non riguardano gli uomini, ma le loro idee; bisogna insegnare a comprendere, a giudicare ed a scegliere solo in virtù di queste. E’ difficile, e spesso, molto spesso si perde: ma, come dice Vecchioni in una delle sue ultime canzoni: “è proprio aver perduto, che ci fa credere ancora”!
Soffermatevi un attimo; ripensatela e ripassatela senza superficialità. Chissà che un giorno questo metodo non sia destinato a trionfare. Qualche volta è accaduto.
Claudio Gliottone