Si narra che Winston Churchill, uno dei più grandi statisti che abbia mai partorito l’umanità, in visita ad una scolaresca inglese, avesse stimolato gli studenti a studiare bene tutte le materie, ma soprattutto la loro lingua madre: “vi frusterei a sangue se conosceste la matematica meglio dell’inglese” furono le sue parole.
Gli autori dei manifestini comparsi a Pavia annuncianti che “Qui ci abita un antifascista” meriterebbero di essere frustati doppiamente: per le loro idee più stupide che antidemocratiche ma soprattutto per la ignoranza della loro madrelingua che, siete tutti d’accordo, negherebbe l’uso del “ci” , qui nella sua accezione grammaticale di avverbio di luogo, perché pleonastico, cioè ripetitivo.
Per intenderci sarebbe come dire “ma però,….. a me mi pare ….” e così via.
Cosa che potrebbe essere perdonabile nel parlare corrente , meno nello scrivere ad un amico, ma certamente inconcepibile nel componimento di un manifestino da esporre al pubblico, qualunque matrice di idiozia lo animi.
Ne sarebbe solo una ulteriore certificazione.
Qualche mia amica auspica che i politici, al posto delle “primarie”, facciano il test di ingresso alla cultura italiana.
E non posso che darle ragione.
Claudio Gliottone
Se la proposta della tua amica fosse stata discussa ed approvata qualche mese fa, oggi potremmo beneficiare di qualche RAZZI in meno.