Ore 21.00 entra in scena Raphael Gualazzi, un sorriso disarmante dal quale traspare una timidezza difficile da nascondere.
Il brano che apre la sua magistrale performance è “ Crazy rag Blues” con il quale riesce a trasportare l’intera platea direttamente in un club di New Orleans: i piedi, la testa e le mani di ogni spettatore hanno iniziato a muoversi a ritmo di musica con la prima nota suonata dall’artista e non hanno più smesso per tutta la durata del concerto che è stato come un viaggio tra il blues, il jazz e la fusion.
Raphael, portato al successo del grande pubblico con la sua partecipazione al Festival di Sanremo nel 2011, che fra l’altro vinse nella categoria giovani, si è esibito nell’interpretazione di successi di grandi musicisti del calibro di Nina Simone e Duke Ellington, e con le sue più famose canzoni tra le quali Follie D’amore, Reality & Fantasy e Sai (ci basta un sogno) che ha mandato il pubblico letteralmente in visibilio.
Complice anche la splendida Torre dei Falchi sulla quale sono state proiettate le immagini dell’artista impegnato a regalarci una serata coinvolgente ed emozionante.
Il momento più toccante della quarta sera del Settembre al Borgo, forse, è stato quando lo strepitoso pianista, rimasto nuovamente solo sul palco, ha suonato una sua personale interpretazione sui temi di “Amarcord” ma, purtroppo, quelle sono state le ultime note ascoltate prima che il temporale, non di certo all’improvviso, si abbattesse su di noi.
Ma nonostante questo, il pubblico era restio ad andar via se non prima di aver manifestato tutto il suo apprezzamento all’artista con una standing ovation.
“Certe cose è meglio suonarle che spiegarle…” come ha detto Raphael e vi assicuro che lui ci riesce benissimo
Giuliana Vozza