Sabato scorso si è tenuto il tanto atteso confronto tra il Sindaco Nicola Di Benedetto ed i cittadini. Un evento preparato da tempo con la diffusione di questionari attraverso i quali il cittadino avrebbe potuto esprimere il proprio apprezzamento o critica nei confronti dell’Amministrazione ed indicare le sue priorità. La consultazione popolare è continuata attraverso un tour per le varie frazioni dove i promotori hanno raccolto direttamente sul posto le richieste e le domande da porre al sindaco.
Con un poco di ritardo, in un’Annunziata non proprio colma, è stato dato il via alla lunga maratona con la quale il sindaco, praticamente l’unico interlocutore, ha risposto alle numerose domande postegli dalla brava Giuseppina Mirabella, componente dell’associazione Un’opportunità per Teano, praticamente l’associazione che ha organizzato l’incontro e la stessa che, prendendo forma politica, in occasione delle ultime elezioni amministrative, ha sostituito la più conosciuta Città Sottili, e consegnato a Di Benedetto il prestigioso ruolo di Primo Cittadino.
In pratica le domande non venivano poste dai cittadini ma attraverso la moderatrice che ne dava lettura ed alle quali il Sindaco dava puntuali risposte. Ci si aspettava qualcosa di diverso, un contatto diretto tra il cittadino ed il proprio sindaco, e questo ha provocato qualche battuta ironica del tipo :” Loro se la suonano e loro se la cantano” immaginando che molto probabilmente tutto era stato confezionato all’interno dell’associazione di cui lo stesso Sindaco è aderente e dando una sommaria valutazione sull’appartenenza del pubblico presente nella sala.
Il Sindaco comunque ha dato risposte a tutti i quesiti, partendo dallo stato delle strade, all’acqua, allo smaltimento dei rifiuti, al funzionamento della macchina comunale e così via, come è giusto che fosse. Ha confermato le difficoltà che si incontrano oggi per amministrare la cosa pubblica sia per la carenza di risorse economiche e sia, in alcuni casi, per una inadeguatezza della struttura operativa comunale.
Ci sarebbe piaciuto che la cosa fosse stata più vera, cioè che effettivamente i cittadini avessero posto direttamente le domande al sindaco, che non fosse stata data l’impronta di una cosa fatta in casa a cui sono invitati solo i familiari e che a qualche domanda avesse risposto direttamente il singolo assessore, assumendosi anche pubblicamente la responsabilità del proprio operato. Ma poi pensandoci bene, questo è meglio di niente, un’azione di sollecitazione e di stimolo è lecito attenderla dalla minoranza consiliare ( la cosiddetta “opposizione”) ma, su questo è meglio stendere un velo pietoso perché, se l’opposizione è quella cui abbiamo avuto modo di valutare all’ultimo Consiglio Comunale, in occasione della discussione del bilancio annuale, allora forse se ne potrebbe fare anche a meno.
Figueras