Dopo il vertice record durato cinque giorni di trattative, può dunque vedere la luce il piano straordinario da 750 miliardi per salvare i paesi più colpiti dal Covid dal tracollo finanziario. Soldi che saranno reperiti da Bruxelles tramite gli Eurobond, un passo storico per l’Unione, che cambia letteralmente le politiche economiche dell’Europa. La Commissione europea emetterà debito comune garantito dal bilancio Ue. L’Olanda e gli altri paesi del Nord hanno però ottenuto che venisse cambiato il rapporto tra trasferimenti e prestiti, a favore di questi ultimi: i trasferimenti (sovvenzioni da non rimborsare) sono quindi scesi da 500 a 390 miliardi e i prestiti sono saliti da 250 a 360 miliardi. All’Italia, primo paese beneficiario e sorvegliato speciale, spetteranno 208,8 miliardi: 81,4 di trasferimenti (- 3,8 miliardi rispetto alla proposta iniziale) e 127,4 di prestiti (+38 miliardi rispetto a quanto inizialmente pronosticato).
La soluzione prevede che quando il prossimo autunno un governo proporrà il suo Piano nazionale di riforme, precondizione per accedere al Recovery, la Commissione deciderà entro due mesi se promuoverlo in base al tasso di rispetto di politiche verdi, digitali e delle raccomandazioni Ue 2019-2020: per l’Italia riforme di pensioni, lavoro, giustizia, pubblica amministrazione, istruzione e sanità.
Sara Finocchi