Si ricorderà quando il 20.03.2022 evidenziavamo che ci continuavano a pervenire esortazioni volte a dare voce alla inaccettabile situazione di interi quartieri privi di acqua potabile nelle abitazioni; sulla disastrosa condizione in cui versano le strade cittadine e/o provinciali e/o statali che attraversano la Città; sulla indicibile condizione in cui versa Teano rispetto alla raccolta dei rifiuti urbani e/o rispetto alla raccolta dei rifiuti urbani e/o sulle Ordinanze Prefettizie (n. 13 del 15.03.2022) che “fanno divieto di utilizzo e di vendita (?) di sacchi neri”, e di come noi affermavamo che queste lagnanza altro non erano che Vox clamantis in deserto (“la voce di colui che grida nel deserto”). Né più, né meno.
Si perché ricordavamo, anche, che forse il Cittadino Teanese, ancor non si è reso conto della gravità a cui ci ha condotto la fallimentare gestione (A)amministrativa della decaduta “governance” (si dice così?) di Dino D’Andrea & Co.. Quello stesso ex (S)sindaco che, ad essere onesti, dobbiamo ammettere che ci aveva visto lungo quando esortava all’utilizzo dell’orto della nonna per trasformarlo a mo’ di “area di compostaggio” dei rifiuti umidi. Quello stesso ex (S)indaco che, ancora oggi, si presenta quale “padrino” o “sponsor” che dir si voglia di un giovane Concittadino che dovrebbe partecipare alla scalata per l’elezione alla carica di Primo Cittadino. Ebbene, dice il Commissario Prefettizio: “è fatto divieto di utilizzo e di vendita (?) di sacchi neri”, per la raccolta e lo smaltimento di rifiuti solidi urbani. Ora, volendosi attenere scrupolosamente a quanto dettato dall’Ordinanza, di grazia come è possibile, visto che da oltre 15 giorni il distributore dei sacchi per la predetta raccolta risulta essere vuoto? Ovvero, in cotal guisa, i cittadini come potranno liberarsi dei rifiuti prodotti in casa? Ed eccoti la preveggente soluzione dell’ex (S)indaco D’Andrea. Utilizzare l’orto della nonna per trasformarlo a mo’ di “area di compostaggio” dei rifiuti umidi. In mancanza dell’orto, utilizzare i vasi dei fiori sui balconi. In mancanza anche di questi ultimi, ci permettiamo di suggerire di utilizzare scopa e paletta ed ammucchiare il tutto fuori le proprie abitazioni. Signor Commissario, ci permetta: ma è stata richiamata la Ditta preposta ad attenersi a quanto previsto nel Capitolato d’appalto? È stata prevista una penale per il disservizio? E pensare che l’aumento della Tari non è stato cosa da poco!!!
Il Direttore