Sabato 21 Aprile 2012 –
Alle porte della città di Caserta, più precisamente a Bellona, un incendio sta interessando da martedì l’azienda Ilside, dove vengono trattati e smaltiti i rifiuti misti. Oggi è dunque il quarto giorno che le fiamme ardono rifiuti, rilasciando nell’aria una nube tossica, senza che Protezione Civile e Vigili del Fuoco siano ancora riusciti a domarle.
A cercare di controllare il rogo, che presenta picchi alti anche quanto palazzi di due o tre piani, sono giunte squadre di Vigili del Fuoco da Mondragone, Caserta, Teano e Napoli, a cui si aggiungono i canadair che sorvolano incessantemente l’area interessata dal disastro.
Dai primi accertamenti, sembra che i rifiuti che stanno andando a fuoco non fossero composti solo dal secco, ovvero plastica di provenienza urbana e materiale cartaceo, ma anche dalla frazione umida che provoca processi di autocombustione. Circostanze queste su cui i carabinieri della compagnia di Capua e del Noe di Caserta dovranno fare chiarezza.
Non sono ancora note le cause dell’incendio, ma le ipotesi avanzate suppongono una natura dolosa possibilmente collegata anche ad origini mafiose. Fatto è che al momento sono inqualificabili i danni provocati all’ambiente circostante, anche se si teme il disastro ambientale.
Nel mentre le autorità hanno evacuato dalla zona all’incirca trenta famiglie per ragioni di sicurezza, a cui si aggiunge anche l’ordinanza che vieta il consumo di frutta e ortaggi coltivati nei dintorni dell’impianto, la lavorazione meccanica dei terreni, la raccaolta, l’aratura degli stessi e il pascolo di animali entro un chilometro quadrato dall’incendio, il tutto fino a nuovo ordine.
Oltre a ciò l’Asl di Caserta ha invitato la cittadinanza di Bellona, Capua, Vitulazio, Camigliano, Pastorano e Pignataro Maggiore, comuni su cui incombe la nube tossica generata dalle fiamme, a tenere chiuse porte e finestre delle abitazioni, evitando per quanto possibile attività esterne, sempre per ragioni di sicurezza e in attesa di valutazioni tecniche sulla natura dell’inquinamento. Importante poi il lavaggio accurato, prima del consumo, di tutti i prodotti ortofrutticoli quali ortaggi, verdure, frutta, ecc.
La nube tossica generata dal rogo dei rifiuti, si legge sul Corriere della Sera che si tratta di una montagna di rifuti di 4500 tonnellate, viene poi "schiacciata" verso il basso dal clima di questi giorni: le nuvole stanno infatti impedendo ai fumi di alzarsi nell’atmosfera, ed è per questo motivo che aumenta la minaccia per la cittadinanza locale.
Allarme nube sta però diffondendosi anche nei comuni dell’alto casertano a causa delle correnti d’aria che spostano i fumi in diverse direzioni. Molti lettori del nostro giornale ci hanno segnalato di avere avvertito nei giorni scorsi odori particolari che certamente non sono quelli tipici della primavera, complice forse le correnti d’aria che possono spostare i fumi della nube tossica anche a molti chilometri di distanza dal luogo del rogo.
Le notizie riportate in questo articolo sono state raccolte dal sito della Protezione Civile
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