Noi della redazione de Il Messaggio non abbiamo niente da nascondere, la notizia l’abbiamo appresa dai giornali e dai giornali ne apprendiamo gli ulteriori risvolti, alcuni dei quali tendono a ricostruire i rapporti tra Lavitola e la famiglia De Francesco. A tal proposito pubblichiamo quasi integralmente quanto pubblicato il 19 u.s. da Rosa Parchi sul Pignataro Maggiore News. Nel lungo e dettagliato articolo si ricostruiscono i rapporti della famiglia De Francesco che vanno oltre i confini della nostra città e si estendono ad Alife, Pignataro ed altri comuni dove l’attività di consulenza tecnica dei De Francesco viene richiesta e fatta ricondurre ai rapporti tra l’imprenditore sidicino e gli amministratori locali.
I SOCI DI LAVITOLA ANCHE A SANT’ANGELO D’ALIFE E PIGNATARO MAGGIORE
I soci teanesi del latitante Valter Lavitola – il direttore ed editore dell’“Avanti” colpito da ordinanza di custodia cautelare in carcere perché accusato di estorsione ai danni del Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi – sono da molti anni consulenti dell’Amministrazione cittadina di Pignataro Maggiore, per le pratiche edilizie relative agli eventi sismici, nell’ambito di rapporti con l’Ufficio tecnico comunale instauratisi e consolidatisi durante la prima e la seconda Amministrazione guidata dall’ex sindaco Giorgio Magliocca, quest’ultimo per altre vicende detenuto dall’11 marzo 2011 con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa (collusioni con la potente e sanguinaria cosca Lubrano-Ligato).
Tali collegamenti tra i soci di Valter Lavitola e l’Amministrazione comunale pignatarese hanno come epicentro appunto Teano, dove opera la famiglia De Francesco e dove ha sede legale la “Socobi 2000 srl”, un’azienda agricola all’indirizzo della Strada Statale 608, chilometro 5, località Borgonuovo. Da documentazione in nostro possesso risulta che Valter Lavitola ha nel suo curriculum la qualità di azionista della società a responsabilità limitata “Socobi 2000”, della quale è stato anche amministratore unico; e la famiglia De Francesco, per la precisione Carla De Francesco, può vantare nella sua multiforme storia imprenditoriale la titolarità di quote nella stessa società a responsabilità limitata. Nella loro attività di azionisti, Valter Lavitola e Carla De Francesco hanno avuto sicuramente modo di collaborare efficacemente alle migliori fortune della “Socobi 2000 srl”. E chissà se qualche volta un’assemblea dei soci della “Socobi” si è dovuta rimandare per gli affari all’estero di Valter Lavitola, impegnato nel business del pesce surgelato, o per le incombenze pignataresi di Carla De Francesco. Comunque, i rapporti di Valter Lavitola con Teano sembrano essere molto stretti, se la città della provincia di Caserta è citata pure nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico del direttore dell’“Avanti”, del faccendiere Giampaolo Tarantini e della moglie di quest’ultimo, Angela Devenuto (ora ai domiciliari), emessa dal giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Napoli, Amelia Primavera, su richiesta dei pubblici ministeri della Procura della Repubblica partenopea, Francesco Curcio, Vincenzo Piscitelli e Henry John Woodcock.
Si legge nella citata ordinanza del Gip, a pagina 78: “In primo luogo giova sottolineare come non sia possibile individuare con certezza il luogo di consumazione del reato di estorsione, essendo la relativa condotta estremamente fluida ed articolata e posta in essere in diverse città dello Stato italiano (Napoli, Roma, Bari, Pomezia, Brescia, Teano), tutte significativamente citate nelle conversazioni richiamate in precedenza”.
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