Luisa Pollaro aveva commosso l’Italia con appelli in tv per far operare negli Usa la piccola Adelaide
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NAPOLI – Le spese mediche per la malattia di cui soffriva la piccola Adelaide erano coperte per intero dal servizio sanitario nazionale. Ma sua madre, Luisa Pollaro, di 36 anni, aveva messo in piedi una raccolta fondi raccontando che la bambina aveva bisogno di un costoso intervento a Huston, negli Stati Uniti. La storia di Adelaide, raccontata anche in un libro dal titolo ‘Voglia di vita’, approdò in tv, commuovendo l’Italia e inducendo tantissime persone ad elargire somme di denaro per permettere l’operazione che avrebbe dovuto salvare la bambina. La trasmissione ‘Le Iene’ aveva poi sollevato dubbi sul caso e ieri, al termine di indagini svolte dalla Procura di Napoli, Luisa Pollaro è stata arrestata con le accuse di truffa aggravata, falso ideologico e falso materiale. Indagati il marito, Vincenzo Ciotola, e un amico della coppia, Gianluca Scelzo, per i quali il gip ha respinto la richiesta di obbligo di firma chiesta dal pm Aldo Ingangi.
TUTTO FALSO. La Pollaro aveva inventato la storia dell’intervento per intascare le somme che comuni cittadini, in completa buona fede, le donavano. Oltre ad avere ottenuto il riconoscimento dell’invalidità al 100%, la donna, accompagnata dalla piccola Adelaide, aveva partecipato a numerose trasmissioni televisive: in questo modo "gli indagati — scrive il procuratore aggiunto Fausto Zuccarelli — hanno tratto in inganno un’ampia fascia di persone, delle più disparate condizioni sociali, che, animate da un sentimento di umanità e solidarietà nei riguardi della famiglia Ciotola, sono stati fraudolentemente indotti ad elargire ingenti somme", calcolate in centinaia di migliaia di euro.
SINDROME DEL LOBO MEDIO. La donna, hanno ricostruito gli investigatori, falsificando alcuni documenti dell’istituto Gaslini di Genova, dove Adelaide era stata ricoverata per disturbi non particolarmente gravi, aveva fatto risultare che la piccola era invece affetta dalla ‘sindrome del lobo medio’ e che necessitava di una operazione urgente a Houston. Nei mesi scorsi la procura aveva disposto anche il sequestro delle copie in giacenza del libro in cui la bambina, sotto forma di diario, raccontava la sua inesistente malattia e l’attesa dell’intervento chirurgico. Libro che, ad ogni comparsata televisiva, subiva un’impennata di vendite.
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