Lungo la strada che dalla città si dirige verso Roccamonfina si erige una bellissima chiesa con un convento circostanze. Il convento, prima del Concilio di Trento, ospitava le suore benedettine mentre oggi è sede di una comunità di redentoristi. La chiesta invece ospita le spoglie di Santa Reparata, la giovane compatrona della città insieme a San Paride. Secondo la tradizione, la giovane Reparata nacque a Cesena, da una famiglia cattolica e a soli dodici anni fu martirizzata durate le persecuzioni dell’imperatore Decio, nel 249. Rifiutatasi di compiere sacrifici agli dei, fu mandata davanti ad un giudice che le elencó tutte le torture che avrebbe subito se si fosse rifiutata di compiere i sacrifici. Reparata rifiutó, allora il giudice le fece versare del piombo fuso in testa e delle lame roventi, che invece di bruciarla la rinfrescavano. In seguito, la constrinsero a camminare sul fuoco ardente, ma lei pregava e di colpo si abbassò la temperatura. Il giudice allora si accorse che tutte le torture erano state vane, e decise quindi di punirla tagliandole i capelli e poi la testa. Ed ecco che tutti videro la sua anima uscire dal corpo come una colomba. Le sue relique furono conservate a Scauri. Un giorno, il duca di Benevento per salvare sua figlia da un male incurabile, decise di recarsi presso il santuario dove erano conservare le reliquie, e ottenuta la grazia, le avrebbe voluto condurre a Benevento. Durante il viaggio, il carro cadde nei pressi di Teano e la fanciulla che aveva ricevuto la grazia interpretó il fatto come il volere della Santa di rimanere in quel luogo. Si decise allora di costruire un convento.
Sara Finocchi