Voltagabbana [vol-ta-gab-bà-na] s.m. e f. inv. Chi cambia idee, opinioni e sim. con facilità e secondo il proprio tornaconto; banderuola, girella. Così un qualunque dizionario della lingua italiana illustra il significato del termine. Ma nella vita di tutti i giorni chi è il voltagabbana? Dove vive? Cosa fa? E a Teano esistono i voltagabbana?
Purtroppo si! Il voltagabbana è un genere di personaggio presente nella nostra Teano, radicato e camuffato nella classe politica. Cambiare maglia per opportunismo e tornaconto personale, ammantandosi di nobili, per quanto false, motivazioni è ormai moda, costume inveterato e diffuso a tutti i livelli. Ed i voltagabbana autoctoni, poi, hanno capacità istrioniche simili a quelle dei migliori commedianti della commedia dell’arte italiana. Ma i commedianti dovevano far ridere per lavoro. I voltagabbana no! Il loro caso è talmente estremo da apparire surreale. Ma sono ancora più paradossali i tentativi di giustificare i propri comportamenti mostrando, a chi gliene chieda spiegazione, le loro capacità acrobatiche superiori a quelle delle rane arboricole: riescono, con naturalezza, ad arrampicarsi sugli specchi! Risposte? Forbite, pompose ma farcite di ….. nulla!
La cosa che colpisce maggiormente della loro esistenza è l’assenza della benché minima motivazione ideologica. Privi di opinioni, ideali. Questi Signori passano dal populismo di destra al populismo di centro; dalla vecchia DC sono transitati nuovamente a destra e da destra al populismo di sinistra senza battere ciglio, anzi, senza forse neanche accorgersi del quadruplo salto appena compiuto. Veri acrobati del più becero compromesso.
Sidicino, il voltagabbana classico, professionista del cambiamento, fornisce giustificazione al proprio mutamento di posizioni. Ha una dignità, seppur discutibile e malriposta. Ha un’immagine da difendere, per quanto possa apparire compromessa. Ma qui siamo nella commedia dell’assurdo. Questi Signori sono personaggi pirandelliani: uno, nessuno e centomila.
Il voltagabbanismo (perdonatemi il neologismo) è un vizio tipicamente italiano! La radice storica di questo malcostume sta nel trasformismo politico che ha caratterizzato, sin dalla nascita dello stato unitario, la prassi politica. Nei primi decenni della vita parlamentare, tale pratica trovava giustificazione nell’assenza di differenze ideologiche sostanziali tra destra e sinistra, così definite solo per la loro collocazione nell’arco degli scranni parlamentari. Poi questa tendenza si è protratta nel tempo fino ai nostri giorni, seppure in un contesto radicalmente mutato. Non a caso il numero dei voltagabbana è aumentato. La causa? Forse la crisi delle grandi ideologie del ’900. Si tratta, insomma, di un sintomo tutto postmoderno, tipico di una società liquida come la nostra. Ma va ribadito, un sintomo assolutamente negativo, cioè, un’autentica patologia del tessuto sociale prima ancora che di quello politico.
Qualcuno può chiedersi se non sia lecito cambiare idea. Certo. Nella storia della cultura occidentale le grandi conversioni hanno dato origine a grandi narrazioni: da San Paolo a Sant’Agostino fino ad Alessandro Manzoni. Nella conversione classica c’è sempre qualcosa di nobile, di ideale. Ma qui non compare nulla di tutto questo. Non c’è la dimensione alta, nobile, ma solo quella bassa, farsesca, tragica, interessata.
I politici che mutano bandiera, però, rivendicano la legittimità del loro comportamento richiamando l’art. 67 della Costituzione: “ogni membro del Parlamento rappresenta la nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato”. Ciò è sacrosanto! I Padri Costituenti vollero questo dispositivo. Ma va chiarita una cosa: quell’articolo della nostra Carta Costituzionale è stato scritto per garantire la libertà di coscienza dei parlamentari di fronte alle grandi problematiche etiche. Le giustificazioni di chi cambia schieramento parlamentare snaturano il senso della legge.
Quello che accade nella nostra città è molto divertente! Molti di questi "voltagabbana" mi ricordano proprio quel magnifico personaggio interpretato da Ugo Tognazzi: "il Federale". Ricordate? "partono i sommergibili, siamo gli invincibili…" e tanto fa che alla fine riceve il titolo di Federale con relativi stivali. Peccato che questo accadde un certo 25 luglio….
Evidentemente io provengo da un altro mondo…..vedere che da un giorno all’altro uno possa cambiare schieramento politico con tanta facilità, … non riesco a crederci…..che fiducia si può dare a queste persone? Che credibilità puoi dare a questi signori che fino a ieri gridavano peste e corna contro il centro, la sinistra e il giorno dopo indirizzano gli stessi anatemi contro la destra?
Purtroppo anche Teano ha queste figure! Voltagabbana opportunisti, proiezione e simbolo del voltagabbana nazionale. Pochissime persone possiedono una personalità tale da resistere a cambiare cavallo anche se ve ne è l’interesse.
Mario BISCOTTI