Quando fui chiamato, in qualità di corrispondente de “Il Giornale di Napoli” per l’inaugurazione della nuova Fiera del Mobile di Riardo con la sua piramide in vetro che voleva emulare quella del Museo del Louvre, il Sig. Raffaele Perrella, l’imprenditore del mobile, ebbe a lagnarsi con me dell’atteggiamento avuto dal Sindaco di Teano, il quale, non aveva voluto l’insediamento del mobilificio proprio là dove oggi si sta dibattendo sulla opportunità, o meno, di insediarci un impianto di “gestione rifiuti pericolosi e non pericolosi”. Storia di sciattoneria amministrativa, come quella per l’Ospedale……. Tant’è. Tutta questa doverosa premessa, tanto per rinverdire la memoria dei Teanesi sulle sciagure perpetrate ai danni della Città e della sua evoluzione socio-economico-politica. Un Ospedale nuovo e moderno in località Torricelle o Taverna Zarone? Fuori dalle mura di cinta di Teano? Non sia mai detto!!! Tanto inveivano autorevoli notabili locali. Un mobilificio in zona Asi a Teano? Non sia mai detto!!! Grettezza ed arroccamento mentale. Ora giunge l’ennesimo Ricorso al Tar da parte di GE.S.I.A. S.p.A. che, legittimamente o meno, vorrebbe realizzare un impianto di “gestione rifiuti pericolosi e non pericolosi” presso la ex Isolmer in località Torricelle. Non ci addentriamo in contorsioni di ordine giuridico. Evidenziamo, però, che già il Comitato NO Impiant, la Confidenza Castallo ed il Comune di Teano si opporranno a questo nuovo assalto della GE.S.I.A.. Noi ci limitiamo esclusivamente a registrare quanto la “politica” odierna dimostri tutta la sua inadeguatezza ed ipocrisia rispetto al tanto decantato “ambientalismo” di maniera, al tanto decantato “ecologismo” di maniera e “bella ciao, bella ciao”. Per fortuna c’è anche chi non canta, ma dimostra (dimostra!) il proprio senso civico. Le decine di giovani e meno giovani che (sostituendosi all’(A)amministrazione) ripuliscono strade e sentieri.
Dicevamo dell’ipocrisia e dei reati ambientali e contro la Storia di certi (A)amministratori. Qualcuno (?), infatti, una volta, pensava a bonificare i territori dalla malaria. Qualcuno (?), infatti, una volta, pensava a piantumare chilometri di pineta (Domiziana) al fine di salvaguardare le colture interne dal vento e dalla salsedine. Oggi gli (A)amministratori “ambientalisti”, “ecologisti” e “bella ciao, bella ciao”, con l’approvazione e lo stanziamento di circa 30 milioni di Euro da parte della Regione “ambientalista”, “ecologista” e “bella ciao, bella ciao”, ha ideato la realizzazione di un Biodigestore, sì proprio un Biodigestore a circa 800 metri dalla Reggia Vanvitelliana. La Reggia Vanvitelliana!!! Immaginate voi un “pensata” del genere all’Arena di Verona!? Ebbene si, tanto accade a Caserta. E, noi, non ci meravigliamo, se è vero, come è vero dal Ricorso GE.S.I.A., leggiamo che: ”La Regione Campania rilasciava il provvedimento di VIA con D.D. n. 64 del 02/02/2016, pronunciato dopo molti mesi dalla richiesta, con cui considerava l’impianto progettato idoneo sia per il tipo di attività da svolgersi sia per l’ubicazione, valutando ogni aspetto (urbanistico, ambientale, paesaggistico ecc)”. Castronerie su castronerie di quella Regione “ambientalista”, “ecologista” e “bella ciao, bella ciao”. Ma una volta non c’erano “motivi superiori” per ovviare alle castronerie? I Latini, ad esempio, di fronte a determinate situazioni applicavano la locuzione ubi maior minor cessat, tradotta letteralmente, significa “dove vi è il maggiore, il minore decade”. La locuzione, anche oggi, si utilizza in tutte le occasioni nelle quali un conflitto o una discrepanza formale o sostanziale fra due termini, attori, fatti, norme o funzioni, si dimostra risolta per priorità o prevalenza. In tale circostanza specifica, quella di rango inferiore perde le proprie prerogative a favore di quella superiore (rispetto del territorio). Un esempio tipico della sua applicazione si ha nel caso in cui si verifichi un conflitto tra una norma comunale e una legge statale: allora la normativa di rango minor (quella comunale) cessat (decade, soccombe, non ha più valore) di fronte alla maior (quella statale). Per estensione, viene anche impiegata per giustificare la scelta di un’esigenza (o anche di un bene….territorio) maggiore rispetto a una minore. Art. 9 Costituzione Italiana: «La Repubblica tutela l’ambiente e l’eco-sistema, protegge le biodiversità e gli animali, promuove lo sviluppo sostenibile, anche nell’interesse delle future generazioni». Un ennesimo tentativo disperato, il nostro, onde scongiurare l’ennesimo abuso e sopruso a danno di un territorio che dovrebbe avere ben altra vocazione. O no?
Il Direttore