Dopo avere prodotto cammei di raffinato profilo letterario, Rosella si confronta con perle di poesia di amore, sì di amore e passione per la sua Terra, il nostro paese incastonato come miscela di pietre preziose nel verde di smeraldo di un anfiteatro collinare digradante musicalmente, che lascia scorgere come in un acquerello ottocentesco il golfo lunato di Gaeta e del suo mare etrusco percorso da antichi navigatori alla ricerca, dal tempo perduto.
ROsella è innamorata perdudamente, senza sconti, senza esitazioni, lo urla, lo proclama, lo canta con la sonorità dei suoi splendidi vent’anni. Emoziona, persuade, invita."A te che ti sei presa il mio cuore" (pubblicata in bacheca). In Lingua portoghese il termine prender ha un significato più forte, più dirompente :legare, catturare, attrarre, imprigionare. Sublime cuore di giovane donna che si dona senza riserve e lo ha dimostrato nei suoi pregiati scritti,in progressione, in appassionante e appassionata nudità di emozione e sentimenti:"E intanto ti dono il mio di Amore a te, Teano, che in punta di piedi , ma con la potenza di un fulmine, sei entrata nella mia vita. A te che ti sei presa il mio cuore, per sempre." Fascino estremo delle parole che si trasformano in gocce di rugiada che ristorano lo spirito e rinfrancano l’anima.
Lo stesso amore che dispiega il fantastico Presidente Giarrusso nei lussuosi ritratti della nostra città che trasudano l’inesprimibile, che distillano ambrosia e miele che lacerano i confini dimensionali per trasformarsi in racconti di fate nella struggente sequenza di immagini scaturite da un passionale desiderio di rivitalizzare i luoghi della memoria e farne dono a noi, dalla vista corta e la mente distratta.
La stessa delicata, insanabile passione che fa ruggire Luciano Passariello:"Sono uno di quelli che insieme a un manipolo di "folli ha deciso da tempo di andare controcorrente…."
Infine la medesima, gioiosa venerazione per S. Paride genius loci di Teano e Diocesi che anima la sensibilissima Maria Flor(ida) quando esclama con eroico furore :"E visto che c’è , trattiamolo come si deve , diamogli gli onori che merita. Ha salvato una città dalla morte e dallo sterminio."
Rosella, Maria Flor , Valter, Luciano, con modalità espressive diverse , ma ugualmente forti, quattro inguaribili innamorati di una Terra, della sua storia , delle sue leggende di cui andare fieri e che non ha lesinato di certo emozioni e brividi di languore sui binari del tempo. Esempi luminosi da imitare, ove e se possibile.
Ma, forse sono frutto della nostra immaginazione, non possono esistere, così travolgenti, avvincenti, amanti.
Ce li siamo inventati noi, nei serotini deliri Teanofili.
Giulio De Monaco