Teano è sporca, molto, e lo è in maniera totalmente inappellabile ed incontestabile. Basta fare un giro per la città, senza scomodare le zone più interne del borgo medievale, per rendersi conto che strade e selciato non vedono filo di saggina da oltre due settimane e che i cestini stradali, emananti spesso odori nauseabondi, condividono la stessa sorte. Un servizio di raccolta ormai inefficiente, dove si ha l’impressione che si tiri a campare e a “ripulire”, sommariamente, più che erogare quanto pagato. I costi che paghiamo al Comune d’altra parte sono altissimi, maggiorati rispetto al passato ed in odore di una ulteriore futura maggiorazione – si parla di quasi 200 mila euro in più. A tutto ciò fa da contraltare una riduzione significativa, immotivata ed immotivabile, delle prestazioni pattuite e non erogate. Orari di raccolta completamente sballati, imprecisione nelle operazioni di raccolta, mancato rispetto del “calendario rifiuti” per la stragrande parte del territorio comunale, mancato ritiro degli ingombranti, personale, non si capisce selezionato da chi, probabilmente non idoneamente formato, forse addirittura occasionale, che non sembra appartenere al nostro storico “cantiere”, sono solo poche delle perle che ogni giorno ingurgitiamo. Abbiamo vissuto e celebrato Cioccolateano sulla soglia dell’emergenza igienico sanitaria, ma che importa, basta festeggiare e fa nulla che le strade limitrofe al centro storico, vicoli e stradine interne, siccome non pulite per l’occasione dalla stessa Pro Loco, fossero invase da sporcizia di ogni genere. È giusto delegare sempre alle associazioni ciò che invece compete espressamente al Comune? Il trend è decisamente negativo ed è sotto gli occhi di tutti. Scorrendo, poi, i dati raccolti dall’Osservatorio dei Rifiuti, ovvero l’organismo regionale deputato alla recezione dei dati della nostra raccolta differenziata, apprendiamo che in appena sei mesi, nel 2018, questa nuova Amministrazione, ha contribuito a fare perdere circa dieci punti percentuali rispetto al 2017 ed abbassato di ¾ la raccolta della frazione “umido”, incrementato la raccolta dell’indifferenziato e diminuito il differenziato. Ora non bisogna essere addentri alla materia per capire che il problema non è solo di tipo gestionale, ma politico amministrativo perché c’è una classe dirigente incapace di vedere le cose in maniera realistica e prospettica e di calarsi, senza arroganza, nella vera sostanza dei problemi. Il Sindaco D’Andrea, scimmiottando il precedente, ha esposto in maniera trionfalistica che Teano ha adottato la strategia rifiuti 0 con una apposita delibera (copiata di sana pianta a quella dell’amministrazione Di Benedetto – si vada a vedere la delibera n. 170 del 13.09.2016) e che il nuovo capitolato ( copiato probabilmente anche esso, per quanto riguarda indagini sui costi, dati statistici e prestazioni da quello varato sul finire del 2017 e presentato a ridosso della campagna elettorale 2018) sarà recettivo di questa, dimenticando che tale passo necessiti, perché sia veramente utile, di un percorso di digestione ( campagne di sensibilizzazione, messa a regime servizio e controlli sullo stesso e sui conferimenti) che non è stato neppure iniziato. Tutto insomma avverrà con una vera e propria fusione a freddo ed i cittadini non solo pagheranno di più, ma lo faranno per qualcosa che allo stato è irrealizzabile, ma l’importante è sempre la solita cosa: la ricerca della visibilità politica fine a sé stessa, tanto ormai che fa… a questo disastro ci siamo abituati. Ed in tutto questo dire, Teano continua ad essere, in maniera imperitura, SPORCA.
Carlo Cosma Barra