Difficile comprendere le motivazioni alla base della richiesta dell’amministratore comunale ed onorevole leghista di intestare al fratello di Mussolini una via di Latina già intestata a Falcone e Borsellino. Comunque ben lungi dal poterle anche solo immaginare serie e costruttive, non resta che dar loro un carattere genericamente provocatorio, ma non si sa di che e perché. La cosa fa venire in mente una storiella, non si sa se vera o inventata, molto significativa. Quando il fratello del Duce, Arnaldo, suo iniziale mentore, morì, fu diramata dal Ministero degli Interni una circolare che “suggeriva” di intestare in ogni città una via od una piazza allo scomparso. Accadde allora che, in un paesino del Molise, accanto alla lapide “Via Arnaldo Mussolini”, il giorno dopo ne comparve un’altra: “Via anche il fratello”. Naturalmente fu subito rimossa, ma non bastò per non farla passare alla storia.
Claudio Gliottone