Penso conosciate tutti la storiella di quel cavaliere, ormai avanti negli anni e nel peso, che non riusciva a montare a cavallo: infilava il piede sinistro nella staffa corrispondente e poi non aveva la forza di compiere e sostenere lo sforzo per salire in arcione. Un giorno, per evitare una brutta figura col concorrente che lo aspettava in duello, ma soprattutto con la bella che vi assisteva da lontano, chiese aiuto a Sant’Antonio, al quale era particolarmente fedele; allora, invocato il santo, infilato lo stivale nella staffa e sicuro dell’ intervento divino, prese un grande slancio per salire in arcione. Lo slancio, sarà stato per l’intervento del suo Protettore, sarà stato, più prosaicamente, per una comprensibile scarica di adrenalina, fu però più forte del necessario, ed in cavaliere si ritrovò a gambe in aria dall’altro lato del cavallo, dopo averlo completamente scavalcato. Non si perse d’animo, ma si rammaricò con il santo invocato : “troppa grazia, Sant’Antonio” esclamò dispiaciuto per una situazione che non era mutata nel finale, pur se questo poteva risultare legato ad un eccesso di grazia.
Non vorremmo accadesse la stessa cosa con noi, stante il quotidiano profluvio di finanziamenti pomposamente (more solito) preannunciati dal Sindaco: è solo di pochi giorni fa la notizia di “sicure” 23 assunzioni da parte dell’Ente Comunale, scaturite dopo una chiacchierata con il Funzionario ministeriale degli Affari Territoriali (sic), mentre il Comune distribuirà “buoni spesa” da 50, 70 e 100 euro alla famiglie bisognose (ricordate Achille Lauro, Sindaco di Napoli negli anni cinquanta?). Ma la chicca, che ci richiama il titolo di quest’articolo, è il finanziamento regionale di circa 200.000 euro per la messa in sicurezza del Santuario di S. Antonio, scaturito da una semplice “chiacchierata” (Sic) tra il nostro primo cittadino e il Vice Presidente della Regione, On. Bonavitacola: forse in questo va visto il conferimento a quest’ultimo, grande organizzatore delle Universiadi tenute a Napoli nell’autunno scorso, della “cittadinanza onoraria” teanese! E qui, per chi ricorda un nostro precedente articolo sull’argomento, il punto esclamativo va più che bene.
Una macchina perfetta, non c’è che dire, quella della attuale amministrazione cittadina. Ma non riusciamo, allora, a spiegarci il perché dell’annullamento per “autotutela” dell’appalto per il servizio di gestione e di manutenzione dei servizi cimiteriali per la durata di tre anni. Le motivazioni addotte dai tecnici comunali parlano di documentazione ed elaborati non rispondenti alle attuali normative in tema di appalti pubblici e di interventi non contemplati dalla procedura. In pratica, sospesa la gara di appalto senza la apertura delle buste, si dovrà rifare il progetto che poi dovrà essere nuovamente approvato in Consiglio Comunale.
La domanda sorge spontanea, avrebbe detto il buon Antonio Lubrano, conduttore di una fortunatissima serie giornalistica su RaiTre negli anni passati: non vi pare che l’ufficio tecnico abbia fatto una figura non proprio eclatante nello sbagliare documentazione ed elaborati? Ma tuttavia se n’è assunta la responsabilità di dichiararla tutta intera per far sospendere la gara.
Negli anni che furono, in pieno regime democristiano, il Presidente di una Commissione concorsuale per l’assegnazione di un ruolo medico all’Ospedale di Teano, fu colpito da un improvviso “infarto” (o così si paventò) ed il concorso fu sospeso!!! Ma il Presidente godette ancora per anni di ottima salute! Altri tempi, altri metodi. Di più non aggiungo!
Troppa grazia, Sant’Antonio.
Claudio Gliottone