La loro vicenda esemplare si perde nelle circonvoluzioni difficili da seguire del primo Cristianesimo, labirinti di vita leggendaria , eroica, ai limiti dell’umana credibilità. Medici anargiri li definisce un complicato termine greco che in altri termini indica che i due gemelli non percepivano parcella per le loro efficaci prestazioni sanitarie, fedeli al motto : gratis riceveste, gratis elargite. Una volta il dottor Damiano osò accettare tre sole uova da Palladia, contadina affetta da flussi di sangue e guarita per miracolo. Il dottor Cosma, fratello incorruttibile e rigido, si irritò al punto tale che ordinò che dopo morto fosse sepolto ben lontano dal "venale" fratello. Cose d’altri tempi difficili da digerire. I Santi Medici continuarono la loro opera di guarigioni, folle di disperati si rivolgevano a loro per ottenere la perduta salute.Ma un bel giorno, anzi un disgraziato giorno si imbatterono nella persecuzione capillare dell’acido e inflessibile DIocleziano.Furono sottoposti, quindi, a un barbarico martirio, tanto che le fonti li definiscono cinque volte martiri, pensa un pò te, lettore del 3* millennio, quanta sofferenza. Prima lapidati , ma senza specifici effetti, perché le pietre, acquisito per volere della misericordia divina un effetto boomerang si ritorsero contro i soldati che le avevano scagliate; sembra quasi una macchietta.Furono frustati, crocifissi e oggetto di un tirassegno di lance che come le pietre per il miracoloso effetto boomerang ritornarono agli stupefatti mittenti. Furono poi lanciati in mare al pari di ancore umane. Niente da fare, alla faccia dei perseveranti persecutori, tornarono a galla, come se avessero fatto un’allegra nuotata in una lussuosa piscina di altrettanto fastose terme che abbondavano anche nel mondo tardo antico. Indi li misero a grigliare in un ciclopico forno dalle spietate fiamme ruggenti. Macché: i gemelli se ne uscirono freschi come rose, senza neppure una bruciatura. Alla fine i torturatori seccati ebbero un’idea a dir poco geniale e si affrettarono a decollarli e qui, fine della sadica storia, le loro anime ritornarono invitte al loro Creatore. Una volta morti dovevano essere sepolti separati come aveva decretato S. Cosimo, ma uno stranito cammello parlò con voce ultratombale sostenendo che il dottor Damiano aveva intascato le 3 uova solo per non mortificare con un secco rifiuto l’ormai risanata Palladia. Così i due Santi Medici riposarono il sonno della pace uniti come lo erano stati in vita.Bisogna aggiungere che la loro festa è sentita e commemorata in tutto lo Stivale; in Campania a Ravello, Gragnano, Eboli, Castello Matese, Vairano Scalo dove la chiesa parrocchiale è a loro intitolata.
A Teano la parrocchia più popolata e più caratteristica può vantarsi di averli Titolari.
E’ il cuore più antico di Teano dove si innestano e si intrecciano le magiche evidenze del suo ultramillenario passato. Stratificazioni di secoli e secoli, tanti fili di Arianna da seguire, ammirare e conservare nel ricordo come reliquie da noi cittadini del duemilaequattordici che abbiamo smarrito il senso delle proporzioni e dei sentimenti intrappolati dalla corsa al potere e al facile successo. DImentichi di edifici civili e di culto, portali, colonne, fontane, sculture e architetture contemplate solo da nuvole barocche all’inseguimento dell’ultimo sole. La chiesa di S Pietro in Aquariis col suo bizantino campanile e la base di colossali marmi e pietre romane quella di S. Michele che hanno cambiato destinazione d’uso, la chiesa di S. Maria la Nova col suo gotico morbido, non esasperato da ardite trovate nordiche, quella dei S.S. Cosma e Damiano che custodisce gelosamente i simulacri dei Santi Medici, la diruta chiesa monastica di S Maria de Foris con i suoi fusti di variegate colonne provenienti da tutto l’impero che sembrano levare le loro smozzicate braccia al cielo nell’invocazione di un pietoso restauro, la chiesa del Monastero di S. Caterina con i suoi echi di smorzate salmodie con l’attiguo museo archeologico, nobile custode di una civiltà originale e suggestiva, pur mutuata da influssi greci, etruschi e di altri popoli italici. La chiesa di S. Antonio Abate ( S. Antuono) abbellita da stupendi affreschi narranti episodi significativi della vita del Santo eremita, sottoposta allo stupendo omonimo terrazzo , ingresso e biglietto da visita al Paese, infestato da erbe infestanti, mortificato e abbandonato a se stesso, impietosamente. La basilica di S. Paride ad fontem , prima cattedrale eretta dove il Santo Vescovo Paride azzerò il culto esoterico del cosiddetto dragone. Fusti di colonne incistati nei muri sbreccati di antiche abitazioni. L’epigrafe al numero 10 di vico Palombara, CIL X 4784 dedicata all’imperatore Gallieno (218-268) dai Teanesi devoti "Numini maiestatique eius".
Brani di memorie, di storia e di storie che ci fanno sentire fieri delle nostre origini, facendoci trasalire tutte le volte che ci immergiamo in questo incantato lago di bellezze e di speranze, dimentichi delle nostre cure e piccolezze, ben lontani finalmente da trasparenti pedanterie, protetti dalle grandi Anime dei nostri Santi Medici Protettori Cosma e Damiano.
Formulo a tutti i COsma ( Cosimo ) e Damiano Auguri affettuosi
Giulio De Monaco