Ora non date la colpa all’(A)amministrazione!!! La colpa è dei Romani!!! Ultima notizia di lunedì 15 novembre: sospesi i lavori per il ripristino dell’impianto fognario e scarico acque piovane di Via Rio Persico. Sembra che durante le operazioni, siano stati ritrovati non ben identificati reperti archeologici. A dire il vero, per chi ha memoria storica degli eventi della Città, la notizia non meraviglia più di tanto. Infatti è solo di pochi anni fa la comunicazione che tutta l’area di Via Orto Ceraso fu oggetto di scavi e perimetrazione di diversi ritrovamenti. “La necropoli di Orto Ceraso, sorta a ovest dell’antico centro abitato di Teanum Sidicinum lungo la via Adriana, è l’unica necropoli i cui dati di scavo sono noti al pubblico grazie agli scavi condotti a partire dal 1992. La necropoli non è stata indagata per tutta la sua estensione, tuttavia sappiamo che il limite meridionale corrispondeva, grossomodo, all’attuale strada SS.608 in quanto, fino agli anni ’90, era visibile un monumento funerario ipogeo di età romana proprio lungo tale strada. Lo scavo ha permesso di ricostruire la storia evolutiva della necropoli, la sua organizzazione interna e le tipologie funerarie presenti”. Così recitava la rivista “L’Agorà del Sapere” nel 2019. Ovvero solo 3 anni fa.
Un’area, quella di Orto Ceraso, di indubbio interesse archeologico, al punto tale che chiunque avesse voluto realizzarvi costruzioni per civile abitazione, doveva e deve, dietro esborso cospicuo di parcella professionale, ottenere relazione geo-archeologica per il nulla osta a costruire. A questo punto, ci chiediamo noi, tutto ciò è stato fatto per il ripristino della condotta fognaria? Alla luce delle carte in nostro possesso supponiamo proprio di no. In effetti, lo stesso dubbio nutriamo in merito alla mancata nomina del Coordinatore della Sicurezza allorquando furono eseguiti i primi patetici e fallimentari lavori di rifacimento della condotta, poi miseramente sprofondata. Ci spieghiamo meglio. La prima “implosione” del tratto fognario è avvenuta circa 20 giorni orsono, o giù di lì, mentre oggi, con Determinazione n. 152 del 29.10.2021dell’UTC, trasmessa all’Ufficio Segreteria (?) non si sa quando visto che non c’è data, e con Determinazione n. 667 del 11.11.2021 della Segreteria Comunale, viene affidato “Incarico di Coordinatore sicurezza in fase esecutiva relativo ai lavori di somma urgenza per rifacimento di un tratto di fogna in Via Rio Persico”. Ovvero, ci par di capire, prima vengono effettuati i disastrosi lavori (implosi) e solo in seguito viene nominato il Coordinatore sicurezza. O no? Un’altra negligenza dei funzionari del Comune? Come quella del potenziale Dirigente che non avrebbe inoltrato la manifestazione di interesse per accedere ai 2,5 milioni di contributi per la messa in sicurezza di edifici e territorio elargiti dal Ministero dell’Interno (vedi ns. del 10.11.2021)? Ora, ci chiediamo ancora, visto che per la zona Orto Ceraso “i cui dati di scavo sono noti al pubblico grazie agli scavi condotti a parti dal 1992….. corrispondeva, grossomodo, all’attuale strada SS.608 in quanto, fino agli anni ’90, era visibile un monumento funerario ipogeo di età romana proprio lungo tale strada….”, il Comune di Teano, non possiede una planimetria di tali preesistenze archeologiche? Solo oggi, in piena emergenza e qualche gomma squarciata ci si accorge dell’esistenza di reperti archeologici? Povera (A)amministrazione, oltre a funzionari “negligenti” e “sabotatori”, ora ci si mettono anche gli antichi Romani!!!
Pasquale di Benedetto