Di tutto i nostri lettori ci possono accusare, tranne del fatto che non abbiamo mai segnalato il degrado e lo squallore che ormai regna in quello che era una volta considerato il quartiere residenziale per antonomasia, il viale della passeggiata pomeridiana.
Chi ha buona memoria ricorderà il servizi fotografico dal titolo “S.Reparata pensaci tu!” e l’articolo che denunciava i rovi che avevano invaso il manto stradale nella curva che dalla Chiesa immette sul vialone in direzione di Roccamonfina e lo scampato pericolo di un pedone (situazione rimossa per intervento dell’assessore Toscano). Altre segnalazioni sono state indirizzate alla presenza dei due cadaveri di platani proprio davanti alla Chiesa (oggi finalmente rimossi).
Sui marciapiedi, sui pali arrugginiti e sulla luce fioca ed insufficiente dei lampioni non siamo riusciti a commuovere nessuno. Si progettano piazze (piazza Giovanni VVIII assurda ed incompleta) si ripavimenta Largo Croci , si progetta un nuovo restiling della piazzetta Sperandeo, ma di fare opere semplici ma essenziali che interessano la vita di tutti i giorni e di tutti i cittadini, soprattutto di quelli che vanno a piedi, come i marciapiedi del Viale di S.Reparata e quelli di via De Gasperi, non se ne parla nemmeno. Le signore che la sera si raccolgono in preghiera nella chiesa di S.Reparta, sono costrette a camminare sul manto stradale per l’impraticabilità del marciapiede pieno di buche o occupato da macchine in parcheggio, con grave rischio della propria incolumità. Molte persone che fanno footing preferiscono tagliare per la stradina dietro il Santuario e la sera, è assolutamente sconsigliabile alle donne sole attraversare a piedi il viale per la sua oscurità.
Un quartiere abbandonato colpevole di chissà quale affronto a chi governa la città. Un quartiere che non sa reagire o se lo fa è silenzioso e discreto, salvo mandare poi messaggi di protesta al nostro giornale. Per quanto ci riguarda abbiamo scritto quello che risulta agli occhi di tutti, abbiamo segnalato ciò che andava segnalato, ora restano le responsabilità dei nostri governanti nell’individuare le giuste priorità e degli abitanti del quartiere far sentire anche la loro voce, forte.
Severino Cipullo