Strane coincidenze. Ogni qual volta decidiamo di prenderci qualche momento di relax, ecco che succede l’impossibile. Email, SMS, whatup: il telefono è un trillo continuo di suonerie. Hai letto? Hai visto? Ma che sta succedendo? Voi sapete qualcosa?
Per (s)fortuna siamo fuori copertura della rete TRE, ed i messaggi ci arrivano in differita non appena abbiamo modo di “aggangiarci” a qualche rete disponibile…. Tutto sommato meglio cosi’. Meglio essere scollegati da tutto e tutti per avere modo di ricaricare le batterie. Noi, che abbiamo lavorato tutta l’estate, sabato e domenica inclusi. Noi che, seppur “stanchi”, non possiamo permetterci di esserlo: non ci è concesso!
È buon mattino, in spiaggia non c’è ancora nessuno. Solo il rumore delle onde. Non c’è foschia, nebbia o quanto altro. Lo sguardo si perde all’orizzonte. La nostra attenzione finisce su un bimbo. Avrà poco più di sei anni. Con fare sicuro, arriva sul bagnasciuga. Con una mano stinge un secchiello giallo, con l’altra rastrello e paletta. Dal secchiello, tira fuori due formine. Poggia tutto sulla sabbia, ed alza lo sguardo verso il mare.
Come dire :”ecco è qui che costruiro’ il mio castello!”
Si accovaccia ed inizia la sua opera, mentre noi continuiamo ad osservarlo. Dovremmo prendere esempio da loro. Sarebbe piu’ giusto costruirgli un mondo migliore. Il nostro pensiero non può che non andare a tutti quei piccini che come lui avrebbero avuto tutti i diritti di giocare su una spiaggia, ed invece……..
Con un sincronismo quasi perfetto, raccoglie la sabbia con la paletta per versarla poi nel secchiello fino a riempirlo. Continua fin quando non è giunto a riempirlo del tutto. Un paio di colpetti sopra, da professionista. Si alza, con entambe le mani afferra quel secchiello e con maestria lo capovolge. Con estrema delicatezza lo ritira su, e con soddisfazione osserva il suo castello di sabbia. Ripeterà l’operazione per ben cinque volte, poi fiero di sé torna al suo ombrellone.
La sua opera è senza ombra di dubbio bella, se non altro perché nata dalla sua a fantasia. Ma è di sabbia. Non può sapere che di lì a breve sarà spazzata via. Dal mare, dal vento. Da qualche birbantello che passando la calpestera’. Il progetto era buono, ma per realizzarlo occorreva altrettanta competenza, che lui ovviamente non può avere.
La spiaggia è sotto l’occhio vigile del faro. Ora è spento, ma il suo guardiano già ha predisposto tutto affinché alle prime luci della notte, la sua luce possa risplendere ed essere da riferimento per tutti i naviganti. La sua importanza è proprio questa. Chiunque navighera’ per quei mari, avrà lui come punto di riferimento. Guai non accenderlo più. In tanti finirebbero contro gli scogli.
È ormai quasi sera. Il mare è una tavola. Il rumore delle onde continua a cullarci. Ci voltiamo, e come previsto il castello non c’è piu’. Spazzato via da chissà cosa. Il bambino è ancora lì con i suoi attrezzi. Già è pronto per costruirne un altro piu grande e più bello. Non gli importa se anche questo sarà spazzato via. Continuerà a costruirne altri.
Lui, non si stanchera’ mai di farlo.
Luciano Passariello