A cui fa eco lo sfogo del naif di Casafredda
In questo periodo mi viene in mente questa scena del film “Forrest Gump”. Non dovrebbe essere proprio il momento visto che bisogna continuare ad affrontare una sfida da far mancare il fiato. Eppure è così. Sono un po’ stanchino di vedere ogni giorno e ad ogni ora i sacchetti di rifiuti per strada nonostante esista e funzioni un degno servizio di raccolta a domicilio; sono un po’ stanchino dei furbi e degli incivili che si credono intelligenti; sono un po’ stanchino di chi dovrebbe trattare con educazione e rispetto il cittadino e invece lo “arronza” e lo offende; sono un po’ stanchino dell’irresponsabilità e delle malattie strategiche; sono un po’ stanchino di chi si sente un re e non si rende conto che invece è la classica caricatura del gallo che regna solo nel suo piccolo pollaio; sono un po’ stanchino della maleducazione e dell’ignoranza ostentate ed imitate; sono un po’ stanchino di chi sparge zizzania e pettegolezzo e si sente un pensatore; sono un po’ stanchino di chi giudica e offende senza avere almeno la dignità di riflettere e di ricordare un attimo la propria storia personale; sono un po’ stanchino di pensare alle occasioni perse e di masticare amaro per ciò che poteva essere e non è stato; sono un po’ stanchino delle fazioni e delle appartenenze senza fine; sono un po’ stanchino di chi oggi addebita responsabilità quando in passato ha solo sfruttato il potere; sono un po’ stanchino di chi si vanta di non comportarsi da cittadino; sono un po’ stanchino di chi esige rigore per gli altri e vorrebbe la comprensione per sé stesso; sono un po’ stanchino di chi disprezza la cosa pubblica e cura solo le proprie cose; sono un po’ stanchino di sacrificare sempre più ed ogni giorno tutto quello che mi è più caro; sono un po’ stanchino di bruciare un patrimonio di energie per raccogliere poco; sono un po’ stanchino del mio noviziato; sono un po’ stanchino di chiedere pazienza e fiducia a chi mi ha sostenuto senza se e senza ma; sono un po’ stanchino di non poter aiutare i giovani a coltivare i propri sogni e aspirazioni; sono un po’ stanchino di non avere risorse per lenire i drammi di chi ha veramente bisogno; sono un po’ stanchino di continuare a chiedermi se ne è valsa la pena; sono un po’ stanchino dei fattucchieri che si vestono da professionisti; sono un po’ stanchino delle poche risorse; sono un po’ stanchino di chi ama il potere ma non ne accetta le responsabilità; sono un po’ stanchino di chi ha due facce …. Forse sarebbe meglio fermarsi, smettere i panni e riposarsi … Ma è giusto? … Forrest Gump correva perché gli andava di farlo e non per un ideale … qui invece è il contrario …
In ogni caso servirebbero gambe e polmoni che forse io non ho.
Nicola Di Benedetto
Sono un pochino stanco di scrivere post semiseri che nessuno legge anche perché in giro ce n’è di migliori. Sono un pochino stanco di accuse generiche che non recano mai nomi e cognomi. Sono un pochino stanco di chi vede solo le altrui colpe e mai le proprie. Sono un pochino stanco di chi vede la pagliuzza nell’occhio dell’altro e non la trave nel suo occhio. Sono un pochino stanco di chi addita gli altri come maleducati e ignoranti. Sono un pochino stanco di chi considera accusa e pettegolezzo ogni critica alla sua persona e ritiene gli altri incapaci di pensare. Sono un pochino stanco di leggere di ciò che poteva essere e non è stato e mai di ciò che è. Sono un poco stanchino di chi non ha fazione o appartenenza alcuna; sono un poco stanchino di chi oggi addebita ad altri di aver in passato sfruttato solo il potere e oggi continua a tacerne nomi e cognomi. Sono un pochino stanco di chi continua a glorificare se stesso. Sono un pochino stanco di chi non trova il coraggio di non sacrificare più quello che gli è più caro. Sono un poco stanchino di chi dice di operare e non raggiunge alcun risultato. Sono un poco stanchino di chi continua a chiedere pazienza e fiducia ed in cambio non offre nulla. Sono un poco stanchino delle tasse che aumentano senza alcun freno. Sono un pochino stanco di chi pur amando le responsabilità non accetta le proprie colpe e i propri limiti. Sono anche io un pochino stanco di chi ha due facce o forse più. Sono un pochino stanco di leggere che le colpe e le responsabilità sono sempre di altri. Sono un pochino stanco di chi caccia i cittadini di Teano dalla casa comunale. Sono un poco stanchino di chi sventola ideali come bandiere per nascondere tutto ciò che non va. Sono un pochino stanco dei forse.
E di chi soprattutto non ha gambe e polmoni
Sandro Pinelli